Pelè ‘risarcito’ a distanza di anni: ricalcolati i Palloni d’Oro, gliene spettano sette come Messi
Nelle scorse ore sono diventate virali le immagini che ritraggono Leo Messi nel riscaldamento della partita tra PSG e Angers che ha visto il ritorno in campo nella Ligue 1 del fuoriclasse argentino dopo la vittoria ai Mondiali. Un rientro trionfale quello della Pulce, che ha segnato un gol bellissimo al termine di una splendida azione corale, sigillando il 2-0 per la squadra di Galtier. Prima del match, Messi ha esibito una maglietta con la foto di Pelé: un'immagine in particolare – in cui il dischetto del calcio di rigore sembra disegnare una sorta di aureola sulla sua testa – ha fatto il giro del mondo.
L'inserimento di Messi nel ristretto ‘club' calcistico la cui tessera appartiene a pochissimi, come appunto Pelé o Maradona, sembra ormai un dato incontrovertibile dopo che il capitano dell'Argentina ha vinto l'unico trofeo che mancava alla sua sterminata collezione. Poi dire chi sia meglio di chi, in paragoni tra campioni di epoche diverse, è esercizio difficile da imbastire: ognuno avrà la sua risposta.
Con la vittoria in Qatar, Messi è già nettamente favorito per vincere l'ottavo Pallone d'Oro della sua carriera, un riconoscimento che Pelé non ha mai ottenuto semplicemente perché non poteva, in base alle regole del premio che erano in vigore allora. Quando il brasiliano giocava, infatti, non era tra i possibili candidati, visto che fino al 1995 il trofeo istituito da France Football era riservato solo ai calciatori europei.
Il cambio di regolamento produsse subito la vittoria di George Weah quell'anno (il primo e unico africano a riuscirci) e poi nel 1997 quella del primo sudamericano, Ronaldo il Fenomeno, non considerando gli oriundi Di Stefano e Sivori che ci erano riusciti prima. Nel 2007 cadde poi anche l'ultimo paletto per l'assegnazione del premio, ovvero che i candidati giocassero in un club europeo: da allora può vincere il Pallone d'Oro qualunque calciatore ovunque giochi in tutto il mondo.
Come si sa, Pelé ha vinto tre Mondiali con il Brasile (unico nella storia del calcio a riuscire nell'impresa) ma non ha mai giocato in Europa, trascorrendo l'intera sua carriera al Santos, prima di chiuderla a New York coi Cosmos dopo i 35 anni di età. A quel tempo non poteva dunque in nessun modo concorrere per il Pallone d'Oro, tuttavia nel 2016 France Football ha deciso di dare uno sguardo retrospettivo al trofeo, facendo una "rivalutazione internazionale" per calcolare chi avrebbe dovuto vincerlo se fosse sempre stato un premio globale per onorare i migliori calciatori del mondo.
Di conseguenza il prestigioso magazine francese ha assegnato retrospettivamente il Pallone d'Oro a Pelé per sette anni: 1958, 1959, 1960, 1961, 1963, 1964 e 1970. Il fuoriclasse brasiliano non è stato l'unico a godere di questo ‘risarcimento' postumo, visto che anche altri campioni come Garrincha, Kempes, Maradona (due volte) e Romario hanno ottenuto il medesimo riconoscimento.
All'epoca France Football ha anche prodotto una copertina di un numero speciale con Pelé ed i sette trofei del Pallone d'Oro davanti a lui, ponendolo dunque sullo stesso piano – almeno per il momento – del recordman Messi. Il brasiliano – scomparso il 29 dicembre scorso a 82 anni – peraltro aveva già ricevuto due anni prima, nella cerimonia del 2014, un Pallone d'Oro onorario.