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Pedro riscrive la storia tra Roma e Lazio dopo 40 anni di calciomercato

Il passaggio di Pedro dalla Roma alla Lazio rappresenta un evento epocale per le due società capitoline. Un trasferimento ‘diretto’ non si registrava da 40 anni, da quando Perrone fece nel 1981 il cammino inverso tra le due sponde del Tevere. Il primo, storico, scambio fu Attilio Ferraris, negli anni ’30.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Lazio ha il suo nuovo esterno, Pedro, arrivato a parametro zero dai cugini della Roma che si sono liberati di un giocatore poco gradito a Mourinho e che avrebbe pesato sulle casse societarie per 8 milioni nei prossimi due anni. Tutti felici e contenti per aver fatto quadrare i conti e le rispettive esigenze tecnico-tattiche in tempi di pandemia, quando anche un semplice movimento secondario può comportare problematiche finanziarie non indifferenti. Un po' meno, indifferenti, lo sono stati i tifosi delle due società della Capitale che da 40 anni a questa parte non vedevano uno scambio diretto di un proprio giocatore da una sponda all'altra del Tevere.

Il primo fu il campione del mondo Attilio Ferraris che negli anni '30 "saltò" dalla parte giallorossa a quella celeste di Roma vestendo la maglia laziale. Poi, negli anni '50, fu la volta dell'attaccante svedese Selmosson che si trasferì dalla Lazio alla Roma. Quindi, nel 1981, l'ultimo scambio di mercato diretto: Carletto Perrone saluta la Lazio e si trasferisce a Trigoria. Da allora sono trascorsi 40 anni e mai più un trasferimento tra i due club, fino ad oggi con l'ufficialità di Pedro dai giallorossi agli aquilotti.

Un'operazione lampo a costo zero: la Roma si è liberata di un giocatore che avrebbe fatto tribuna con Mourinho e che, con due anni ancora di contratto, sarebbe pesato circa 8 milioni di euro in bilancio. La Lazio ha trovato a parametro zero, senza alcun indennizzo ai cugini di Trigoria, un esterno di esperienza che Sarri ha già avuto al Chelsea. Il tutto senza dimenticare che il passaggio ad un altro club italiano ha permesso alla Roma di non pagare circa 2 milioni al Fisco, dopo aver sfruttato il Decreto Crescita al momento dell'acquisto del giocatore spagnolo.

Così, tutti felici e contenti per quello che è già un affare ‘storico' tra le due società capitoline che riaprono il filo del mercato senza filtri. Oltre a Perrone c'erano stati altri movimenti ma mai in modo diretto: da Fulvio Bernardini che giocò prima per la Lazio e poi per la Roma, con in mezzo l’Inter, a Lionello Manfredonia prima Lazio e poi Roma, con il cuscinetto Juventus. Poi i vari Peruzzi, Mihajlovic, Fuser: tutti da una sponda all'altra del Tevere ma sempre passando prima da una terza società.

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