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Paura per il Covid, Guardiola: “Il City non lascerà andare i calciatori in nazionale”

Dopo il Liverpool e Klopp adesso sono il Manchester City e Guardiola a sollevare il caso: la pandemia da Covid-19 e i rischi legati ai trasferimenti internazionali spingono i club a bloccare i viaggi dei tesserati per rispondere alle convocazioni. “Abbiamo seguito i protocolli per otto, nove mesi. Siamo rimasti chiusi nella bolla evitando contatti con l’esterno, facendo test continui e adesso dovremmo lasciar partire i giocatori verso una zona rossa?”.
A cura di Maurizio De Santis
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Dopo Jurgen Klopp e il Liverpool adesso sono Pep Guardiola e il Manchester City ad alzare la voce. Il motivo? Non autorizzare la partenza dei calciatori stranieri per raggiungere le nazionali e giocare le partite in calendario. L'emergenza sanitaria internazionale provocata dalla pandemia da Covid, le restrizioni sui voli, i tempi per le quarantena e rischi per la salute legati ai trasferimenti nei Paesi in zona rossa hanno spinto il tecnico catalano a prendere posizione. Lo ha fatto alla vigilia della sfida di campionato con il Manchester United, un match speciale sia per la storica rivalità sia per i rapporti di forza in classifica: una vittoria dei Citizens aumenterebbe il distacco, consegnando (di fatto) il titolo nelle mani degli Sky Blues.

La società discuterà della situazione con i calciatori dopo il derby ma le parole del manager catalano sono già molto chiare riguardo all'ipotesi che si profila: se possono viaggiare e rientrare in sicurezza ed entro tempi giusti, allora è giusto che vadano. Ma se le condizioni non sono queste allora tutto cambia… "Non direi mai loro di non andare a giocare in nazionale – ha ammesso Guardiola -. Ma questa cosa non ha senso, rischiamo di perdere i nostri giocatori e non poterli utilizzare né in campionato né nelle Coppe. Abbiamo seguito i protocolli per otto, nove mesi. Siamo rimasti chiusi nella bolla evitando contatti con l'esterno, facendo test continui e adesso dovremmo lasciar partire i giocatori verso una zona rossa? Dovremmo rinunciare a loro proprio in questa fase della stagione con impegni ogni tre o quattro giorni? Sono sicuro che la Uefa prenderà in considerazione queste perplessità e se ne discuterà la prossima settimana".

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Gabriel Jesus ed Ederson dovrebbero (il condizionale è d'obbligo) rispondere presente alla convocazione per il Brasile, che ha match di qualificazione cruciali con Argentina e Colombia. Il tecnico argentino Lionel Scaloni, invece, ha ammesso che non è certo di chiamare in albiceleste Sergio Aguero. Il City dovrà fare i conti anche con i tesserati portoghesi Bernardo Silva, Joao Cancelo e Ruben Dias: il Portogallo, un paese inserito nella zona rossa, però ha cambiato la sede della gare casalinghe per le qualificazioni di Coppa del Mondo contro l'Azerbaigian da Lisbona a Torino.

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