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Paura Covid, l’Inter non fa allenare Dzeko perché raffreddato

L’attaccante, Edin Dzeko, è stato rimandato a casa a scopo precauzionale perché raffreddato, una condizione che in questa fase molto delicata dell’emergenza sanitaria per l’epidemia di Covid non può essere sottovalutata.
A cura di Maurizio De Santis
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Edin Dzeko non si è allenato, l'Inter lo ha rimandato a casa perché raffreddato
Edin Dzeko non si è allenato, l'Inter lo ha rimandato a casa perché raffreddato

In tempo di Covid anche una leggera indisposizione mette in allarme. È successo a Edin Dzeko che, al ritorno ad Appiano Gentile dopo la pausa natalizia, non è sceso in campo per allenarsi. L'attaccante dell'Inter è stato rimandato a casa a scopo precauzionale perché raffreddato. Nulla di preoccupante ma è una condizione che in questa fase molto delicata dell'emergenza sanitaria non può essere sottovalutata e viene indicata come spia, sintomo di contagio.

In attesa che il gruppo sia al completo – ai sudamericani è stato concesso un giorno in più per rientrare in Italia – c'è un po' di preoccupazione per l'esito dei tamponi molecolari effettuati. Arriveranno nelle prossime ore, al massimo entro la giornata di domani. Ecco perché si è preferito che i giocatori presenti, almeno per il momento, svolgessero sedute di lavoro individuale. Tutti tranne l'ex romanista.

L'Inter di Simone Inzaghi si prepara ad affrontare un tour de force per i differenti impegni in calendario. Bologna, Lazio, e Atalanta in campionato sono gli ostacoli da saltare per conservare il primato in classifica. Con la Juventus in Supercoppa italiana c'è in palio il primo trofeo della stagione. L'Empoli in Coppa Italia (ottavi di finale) rischia di essere una trappola sia per la vicinanza con altri impegni sia per le insidie che nasconde l'avversario.

Victor Osimhen del Napoli è uno degli ultimi calciatori positivi al Covid in Serie A
Victor Osimhen del Napoli è uno degli ultimi calciatori positivi al Covid in Serie A

Dal 9 al 19 gennaio il calendario dei nerazzurri si presenta di nuovo ingolfato e la recrudescenza del virus per la variante Omicron ha alzato ancora una volta il livello di guardia. Del resto, le notizie che arrivano dai ritiri della Serie A tolgono serenità: è salito a 29 il numero dei tesserati (tra calciatori e membri degli staff) positivi al Covid e in isolamento. Tra gli ultimi casi registrati, oltre a due del Sassuolo, ci sono anche Lozano e Osimhen del Napoli.

La curva dell'epidemia ha spinto il Governo italiano a varare nuove misure per il contenimento dei contagi. Alcune di queste riguardano direttamente anche il mondo dello sport e del calcio, a cominciare dalla riduzione della capienza negli stadi dal 75 al 50% e dall'obbligo di indossare le mascherine Ffp2 anche all'interno degli impianti.

A partire dal prossimo 10 gennaio, inoltre, tutti i calciatori italiani e gli atleti impegnati in discipline di squadra dovranno vaccinarsi o essere guariti dal Covid negli ultimi 6 mesi per continuare la pratica agonistica. "Abbiamo un 4-5% di giocatori che non hanno il green pass da vaccino – ha ammesso il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina – ma per alcuni dipende dal fatto che ne hanno ricevuto uno non riconosciuto nel nostro Paese".

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