Paulo Sousa vince con il Flamengo ma dalle tribune arriva un grido: “Sei un asino!”
Aveva lasciato la panchina della Polonia in tutta fretta per sposare la sua nuova avventura brasiliana, ma per Paulo Sousa non sembra tutto oro ciò che gli è stato messo sotto gli occhi a luccicare. Un addio improvviso e polemico nel ruolo di Ct che ha creato scompiglio e feroci critiche verso il portoghese che non ha avuto dubbi nella scelta, presentandosi in poche quale nuovo tecnico del Flamengo. Oggi, però, a distanza di sola qualche settimana, è ancora immerso nel catino delle accuse, da parte dei propri tifosi che mal stanno digerendo scelte e gestione della squadra.
Dunque, parte in salita il cammino scelto dall'ex Roma: dopo le classiche parole di elogio da parte della dirigenza brasiliana e l'entusiasmo del proprio pubblico, arrivano le amarezze – forse gratuite – di certo frizzanti da parte della frangia più calda e viva del tifo del Mengão che si attendono qualcosa di importante da parte del portoghese. Senza guardare solamente al campo perché – stando al tabellino dell'ultimo incontro disputato – il Flamengo avrebbe anche vinto, ma non ha convinto. Ed è qui il punto.
Sotto la gestione Paulo Sousa il Flamengo si sta ben comportando: ha vinto in trasferta contro l'Audax Rio conquistando tre punti importanti, nel 5° turno del campionato statale di Rio de Janeiro, che lo hanno spinto a quota 10 punti in classifica, a -3 dalla vetta occupata attualmente dal Vasco da Gama. Un momento positivo che però non è bastato aio tifosi che non hanno gradito alcune scelte da parte del tecnico durante il match: "Sei un asino!" è stato scandito dalle tribune nei confronti dell'allenatore lusitano, mentre era in panchina. Il motivo? La colpa è aver sbagliato le sostituzioni che non sono state gradite dal pubblico.
"Capita ed è naturale" ha commentato a margine della vittoria, lo stesso Paulo Sousa. "Penso sia giusto che i tifosi abbiano le loro idee e possano elogiarti o criticarti. Fa parte del gioco e noi allenatori siamo abituati. Lo sono anche i giocatori in campo, non c'è problema. L'importante è che ci sia grande passione perché solo questo ti fa vincere o perdere le gare. Un giorno ti idolatrano, ti mettono su un piedistallo. In altre occasioni ti criticano. Fa parte della vita di tutti i giorni e hanno sempre ragione loro"