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Paulo Fonseca nuovo allenatore del milan, l’annuncio di Ibrahimovic: “Vi spiego perché proprio lui”

Il Milan ha ufficializzato Paulo Fonseca come nuovo allenatore. A dare l’annuncio è stato Zlatan Ibrahimovic, che ha spiegato il perché della scelta del portoghese.
A cura di Marco Beltrami
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Paulo Fonseca è il nuovo allenatore del Milan. Ufficiale l'ingaggio del tecnico portoghese che torna in Serie A dopo l'esperienza alla Roma. A formalizzare l'operazione è stato Zlatan Ibrahimovic, ovvero l'ex attaccante diventato dirigente e Operating Partner della proprietà. Ibra ha giustificato la scelta Fonseca con la volontà di puntare su un gioco più offensivo per il Milan.

Ibrahimovic annuncia Fonseca al Milan e spiega il perché sarà lui il nuovo allenatore

Dopo aver ringraziato Stefano Pioli ("Voglio ringraziare Pioli per quello che ha fatto per il Milan, anche da me personalmente. Quello che ha fatto qui rimane nella storia"), Ibrahimovic è stato molto chiaro nello spiegare perché il Milan ha scelto Fonseca come nuovo allenatore: "Il nuovo allenatore sarà Paulo Fonseca. Abbiamo studiato bene: cosa cerchiamo, cosa vogliamo, con tanti pensieri, e abbiamo scelto lui per portare la sua identità in base ai giocatori che abbiamo, per come vogliamo che giochi la squadra".

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Cosa chiede il Milan a Fonseca? Un gioco dominante e offensivo, che possa anche riportare entusiasmo tra i tifosi: "Vogliamo un gioco dominante, offensivo, e volevamo portare dopo 5 anni, con tutto il rispetto per Pioli, qualcosa di nuovo. E abbiamo studiato, come allena, come gioca e prepara le partite. Serve portare qualcosa di nuovo anche a San Siro, dopo 5 anni. E con questi giocatori, quello che si abbina di più è Fonseca che è l’uomo giusto. Siamo molto fiduciosi e ci crediamo tanto".

Ibrahimovic e gli allenatori accostati al Milan prima di Fonseca

Nel suo intervento Ibrahimovic ha spiegato anche quanto accaduto negli ultimi mesi, con la girandola di nomi, compreso quello di Lopetegui non gradito dai tifosi: "Ogni giorno sui giornali c'era un allenatore diverso: Ibrahimovic ne voleva uno, Moncada un altro, Furlani e Cardinale altri, anche i tifosi poi un quinto. Ci sono voci che girano e poi la realtà. Abbiamo valutato e discusso i nomi che abbiamo messo sul tavolo, parlando di quello che era meglio per la squadra. Alla fine abbiamo pensato che era meglio Fonseca".

La strategia del Milan per Fonseca, le parole di Ibrahimovic

Ibrahimovic ha svelato anche la strategia del Milan, condivisa con Fonseca: "Parliamo tutti i giorni e condividiamo idee e strategie con Paulo Fonseca. La strategia è quella di migliorare il Milan come collettivo e a livello individuale. Abbiamo un progetto Under 23 molto importante per noi e vogliamo collegarla alla prima squadra. Per questo il ruolo di Fonseca sarà molto importante, è un allenatore che dà possibilità ai giovani, e responsabilità. Poi dovranno essere bravi a sfruttare la chance, perché c’entra anche la squadra. Se hai un genio come allenatore e una squadra meno forte, il miracolo non succede sempre. Il Milan deve avere squadra competitiva e la nostra responsabilità è mettere il mister nelle migliori condizioni possibili”.

Una battuta anche per spegnere le voci su un possibile interesse per Antonio Conte: "Se abbiamo discusso di Conte? No, perché per criterio che abbiamo tenuto, con tutto il rispetto per lui, non era quello che stavamo cercando. Il miglior abbinamento per la nostra squadra era Paulo Fonseca. Non dico che porti un allenatore e cambi undici giocatori, ma in questo caso era importante per noi prendere un allenatore che va bene per la squadra che abbiamo e per migliorare il collettivo e individualmente".

Fonseca allenatore del Milan, i dettagli del contratto e dello stipendio

Fonseca al Milan avrà un contratto triennale, ovvero 2 anni con opzione per il terzo, come spiegato nella nota ufficiale pubblicata dal club proprio in contemporanea con l'annuncio di Ibrahimovic. L'ingaggio dovrebbe essere di circa 3.5 milioni di euro, quindi inferiore a quello che percepiva il suo predecessore. Uno stipendio che è più basso rispetto a quello di praticamente tutti i suoi colleghi alla guida di squadre di alta classifica in Serie A.

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