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Patrice Evra chock: “Da piccolo ho chiesto anche l’elemosina, non mi vergogno di dirlo”

L’ex difensore della Juve, Manchester United e nazionale francese ha raccontato la sua difficilissima infanzia prima di affermarsi nel calcio internazionale: “Eravamo tanti fratelli e sorelle e non era facile. Non mi vergogno a dire che più di una volta ho chiesto l’elemosina per comprarmi un panino. Le difficoltà mi hanno reso migliore e dico ai ragazzi: non mollate mai, credete sempre in voi stessi”
A cura di Alessio Pediglieri
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Amato dai tifosi di tutte le squadre in cui ha militato, Patrice Evra si è ritirato dal calcio giocato nel 2019 e oggi è vice allenatore dell'Under 18 dello United, dopo l'ultima non fortunata avventura al West Ham. Il campione francese, oggi 38enne, ha raccontato al ‘Mirror' alcuni retroscena della sua gioventù vissuta prima di diventare un giocatore affermato al limite della povertà assoluta. Poi, grazie a un talento innato, sacrifici e professionalità si è affermato nel panorama mondiale, vestendo casacche importanti come Manchester United, Juventus e Marsiglia oltre alla Nazionale francese.

Un campione che ha vinto tutto ciò che c'era da vincere

In carriera ha vinto tutto, soprattutto con i red devils con cui conquistò una storica Champions League nel 2008 accompagnata poi dal Mondiale del club, una Coppa di Lega inglese, la Premier e la Community Shield. Ma anche Evra ha conosciuto momenti difficilissimi, soprattutto quando era un ragazzo e viveva in povertà, crescendo in una famiglia numerosa che ha avuto spesso e volentieri problemi economici.

"Chiedevo soldi duori dai negozi per comprarmi un panino"

L'ex esterno difensivo non rimpiange nulla, lui nato in Senegal a Dakar e poi cresciuto e naturalizzato in Francia: "Avevo molti fratelli e sorelle e non è stato mai facile. Pativamo la fame, avevamo problemi di soldi e ci arrangiavamo come potevamo. Ho anche chiesto l'elemosina per mangiare, non me ne vergogno: mi sono spesso fermato nei negozi e quando passavano le persone spesso chiedevo se potevano darmi qualcosa. il tutto per poter semplicemente mangiare"

"Non mollare mai, credete in voi stessi"

Il mio obiettivo è motivare i bambini a non mollare mai, qualunque cosa accada. Se credi in te stesso, farai qualsiasi cosa.

Momenti di difficoltà che oggi, a distanza di anni, Evra non rinnega e non dimentica. E a chi stenta a crederci vedendolo spesso in toni scherzosi e festanti, facendo sorridere e divertire amici e compagni, spiega: "Ero comunque felice. Mi sono sempre sentito fortunato. Non cambierei nulla perché mi ha reso la persona che sono oggi. Ho imparato molto nelle strade e mi ha aiutato a diventare forte. Non mi sono mai sentito una vittima"

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