Pato rivive la mitologica rissa tra Ibrahimovic e Onyewu in allenamento al Milan: “Fermati, lo ucciderai”
Ci sono episodi nella vita di un calciatore che restano impressi più di altri e, per chi era a Milanello nel pomeriggio del 5 novembre 2010 a partecipare all'allenamento del Milan di Massimiliano Allegri, tra questi c'è certamente la rissa tra due colossi come Zlatan Ibrahimovic e Oguchi Onyewu divenuta mitologica. Fino ad oggi in tanti dei presenti hanno parlato di quella che nell'ambiente rossonero è considerata la ‘rissa del secolo' ma mai nessuno era entrato nel dettaglio di ciò che successe quell'uggioso venerdì di inizio novembre di 14 anni fa come ha fatto di recente il loro ex compagno di squadra Alexandre Pato nel podcast Voci di Calcio.
Il 35enne brasiliano svincolato dopo l'ultima esperienza al Sao Paulo ha prima svelato l'origine dello scontro tra i due: "Zlatan ha preso la palla, lui è andato a marcarlo, poi Onyewu senza volerlo ha colpito il piede di Ibra. Solo che il piede di Ibra è enorme, no? L’entrata di Onyewu non è proprio tranquilla, capite? Non ha colpito così per caso, ha preso la caviglia di Ibra. Onyewu ha continuato a giocare. Noi capivamo, Onyewu ha fatto così, ma senza cattiveria, l’ha fatto perché voleva prendere la palla. Stava appena rientrando da un infortunio. Immaginate corri e hai un po’ di paura, sei un po' insicuro. Fai un contrasto e lo fai male.
Qualche secondo dopo Onyewu ha controllato la palla di spalle e vediamo arrivare Ibra che entra a piedi uniti su Onyewu, davvero per fare male e ho detto: ‘Cavolo, cosa è successo?'. Sono caduti entrambi a terra, Oguchi si è rialzato tranquillo, era davvero buono, dal cuore d’oro. Non che Ibra non lo fosse, ma è più impulsivo e si è subito rialzato alzato e ha iniziato ad insultarlo in svedese, a volte non capivamo niente" ha difatti raccontato Pato che, nonostante il tantissimo tempo trascorso, sembra avere ancora ben impresso nella mente tutto ciò che accadde in quella concitatissima partitella d'allenamento a Milanello.
Ciò che successe subito dopo fu ciò che impressionò tutti, compagni di squadra, staff e quello sparutissimo gruppo di tifosi (30 circa) che stava assistendo a quella sessione d'allenamento del Milan. Ma, la versione dei fatti offerta da Pato sembra smentire quella raccontata dallo stesso Zlatan Ibrahimovic nella sua autobiografia ‘Io, Ibra' che recita testualmente: "Onyewu ha iniziato a pregare Dio con le lacrime agli occhi facendosi il segno della croce. Sono diventato ancora più furioso, sembrava una provocazione. L'intervento di Allegri? Non è servito a niente, l'ho semplicemente tolto di mezzo e sono corso di nuovo verso Oguchi. Mi hanno fermato i compagni di squadra, credo sia stata una buona cosa".
Secondo l'attaccante brasiliano infatti le cose andarono diversamente: "Ibra ha provato a prendere Onyewu per il colletto, lo ha afferrato per buttarlo giù e Onyewu cosa ha fatto? Ha afferrato Ibra e ‘sbam'. Lo ha buttato giù. Penso che ci fosse una telecamera che filmava tutto, ma l’abbiano fatta spegnere. Per Onyewu è stato semplice, come sollevare un bicchiere d'acqua. Immaginate Ibra, il tipo è enorme, lui lo ha preso, lo ha ribaltato, l'ha buttato giù e gli è saltato sopra, l'ha bloccato e ha alzato il braccio. Quando l'ho visto io gli ho urlato: ‘Fermati, mio Dio, fermati, lo ucciderai'” ha difatti chiosato Pato.
Ciò che avvenne dopo è storia: "È stato uno dei momenti di maggior paura in tutta la mia vita. Vedere litigare due uomini di 100 chili ciascuno non è stato il massimo" aveva difatti raccontato qualche tempo fa Massimo Ambrosini, a cui si era aggiunto poi la rivelazione di Rino Gattuso ("Sono stati 25 minuti a terra a menarsi senza che nessuno andasse lì. Pesavano cento chili l'uno, ho visto degli schiaffi che mi avrebbero ammazzato" le parole dell'attuale allenatore dell'Hajduk Spalato) e quella dell'allora terzo portiere milanista Flavio Roma ("Ci volle tutto il gruppo per dividerli, col rischio di farci male a nostra volta perché erano due colossi!") fino al momento in cui si riuscì a sedare la rissa e far fare pace ai due colossi.