video suggerito
video suggerito

Parte l’inno sbagliato alle qualificazioni europee: la strana reazione dei giocatori azeri

Curioso fuori programma durante la partita delle qualificazioni europee tra Belgio e Azerbaigian. Parte l’inno sbagliato, ma non tutti se ne sono accorti.
A cura di Marco Beltrami
0 CONDIVISIONI
Immagine

Curioso fuori programma prima della partita tra il Belgio e l'Azerbaigian valida per le qualificazioni europee chiusasi con una rotonda vittoria dei Diavoli Rossi. Un presagio della serata storta per gli ospiti è arrivato già al momento degli inni nazionali, quando per un errore clamoroso non è partito quello della nazionale azera ma di un'altra rappresentativa facilmente riconoscibile.

Tutto sembrava filare liscio con le due squadre posizionate come da procedura a ridosso del centrocampo con le mascotte per la cerimonia prepartita. Dagli altoparlanti presenti nello stadio sono partite le note di quello che in teoria sarebbe dovuto essere l'inno degli ospiti. E invece dopo qualche secondo ci si è resi conto che in realtà l'inno che risuonava nello stadio era quello della Svezia.

Immagine

La reazione più curiosa è stata quella dei giocatori azeri che non hanno fatto una piega e sono rimasti fermi nelle loro posizioni senza chiedere lumi o mostrarsi sorpresi. Al contrario, il commissario tecnico dell'Azerbaigian, l'italiano De Biasi si è reso conto che qualcosa non quadrava e ha subito cercato chiarimenti dagli ufficiali e dal quarto uomo. Persino i giocatori del Belgio hanno constatato che quello non era l'inno azero, ma quello svedese. In primis Lukaku, mattatore assoluto poi a suon di gol, che ha voluto sottolineare il disguido.

Paradossalmente non è la prima volta che si verifica un incidente simile in Belgio. Già in occasione di un'altra partita venne suonato l'inno sbagliato in occasione di un match del Belgio. Nel 2009 infatti a Genk, i padroni di casa ospitarono il Belgio e dagli altoparlanti partì un altro inno a causa di un errore sul CD, come certificato in un secondo momento. E chissà che in futuro non capiti di nuovo, d'altronde non c'è due senza tre.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views