Paredes e Dybala fermati in Maserati dopo l’esonero di Mourinho: discorso veemente dei tifosi
L'esonero di Mourinho a Roma ha aperto una nuova era giallorossa che è incominciata subito con l'ufficializzazione di Daniele De Rossi come sostituto. Un clima surreale in cui la dirigenza ha deciso di chiudere senza quasi alcun preavviso il rapporto con lo Special One che ha già lasciato la Capitale. Nessun commento da parte del tecnico, così come degli altri protagonisti, compresi i giocatori che però, arrivati al centro per preparare la gara contro il Verona di sabato pomeriggio hanno fatto i conti con i tifosi che hanno già fatto capire come la pensano: niente più alibi.
Un campionato mediocre che però può essere rimodellato sulle aspettative di inizio anno: la Roma è chiamata a rialzare la testa e a fare i punti che servono per ridare slancio ad ambizione e progetti estivi. Con Mourinho le cose non sono andate come dovevano, precipitando nel baratro con le ultime due sconfitte consecutive che hanno mostrato tutte le debolezze della squadra a disposizione dello Special One. Ma se con il portoghese c'era la garanzia che ci fosse una personalità forte, pronta a prendersi anche tutte le responsabilità salvaguardo i giocatori, con De Rossi non sarà più così.
I giocatori in prima persona sono chiamati ad una reazione immediata e convincente. Il clima teso che si respira attorno a Trigoria lo hanno già assaporato da subito, come Leandro Paredes che ai cancelli del centro sportivo è stato fermato da alcuni fan. Un botta e risposta secco, ripreso dal sito giallorosso laroma24.it, che ha delineato cosa ci si deve attendere già contro il Verona: "Mourinho non è più una scusa" è stato detto al centrocampista argentino mentre arrivava in auto. "Lo sappiamo", la laconica risposta ai fan che si erano avvicinati. Stesso discorso rivolto anche a Paulo Dybala seduto al fianco di Paredes nella Maserati gialla: "Siamo con voi, ma adesso fuori le palle", l'esortazione del popolo giallorosso.
Nessun terrorismo psicologico, l'arrivo di De Rossi è stato accolto dalla piazza nel modo migliore, soluzione opportuna anche per la proprietà che ha così evitato eventuali contestazioni o malumori destabilizzanti. Ma il clima non è sereno, c'è da salvare il salvabile ovvero qualificarsi in Champions League e proseguire il più possibile il cammino in Coppa. Ciò che pretendono i tifosi giallorossi, come minimo sindacale dopo aver visto allontanare Mourinho che aveva creato il solito clima empatico, da collante e scudo, per preservare i rapporti tra tifoseria e rosa al di là dei risultati. Ma la sensazione è che qualcuno in campo possa averne approfittato non dando sempre il massimo. Cosa che con De Rossi e gli occhi puntati adesso da parte degli ultrà nessuno si potrà più permettere.