Paratici, Pirlo e i giocatori della Juve furiosi con Chiffi: le proteste in campo
La Juventus è sotto di un gol alla fine del primo tempo. La rete segnata da Molina ha sorpreso i bianconeri che, nell'occasione, sono apparsi distratti e indolenti lasciandosi beffare dall'astuzia di De Paul (bravo a intuire il momento e a battere subito la punizione) che serve subito il compagno di squadra. Accade tutto in pochi attimi e dopo la rete del vantaggio alla Juve saltano i nervi.
Pirlo urla in campo: "Siamo sempre fermi, giochiamo"
La tensione è alle stelle. Lo stesso Pirlo nel corso della prima frazione si spazientisce e ce l'ha un po' con tutti, anche con il direttore di gara reo – secondo lui – di peccare nella gestione dell'incontro. Gioco spezzettato, troppe pause, lamentele per sottolineare l'atteggiamento dei friulani alla base delle proteste molto marcate degli ospiti. "Siamo sempre fermi, giochiamo", urla l'allenatore.
Chiffi circondato dai calciatori: protestano per il tempo effettivo
Prima Cuadrado, poi Bentancur e Dybala affiancano l'arbitro che si dirige verso l'ingresso dello spogliatoio. Gesticolano, chiedono spiegazioni sul tempo effettivo e sui minuti di recupero che – a loro parere – sono pochi rispetto ai minuti persi nel corso della prima frazione. S'intravede anche la sagoma di Cristiano Ronaldo, la cui mimica è emblematica: passa accanto al direttore di gara e alza il braccio destro agitando la mano in segno di riprovazione.
Il gesto plateale di CR7 e Paratici nei confronti dell'arbitro
Il momento peggiore e, al tempo stesso, anche episodio più biasimevole capita poco dopo. Il direttore sportivo della Juventus, Fabio Paratici, abbandona la propria postazione in tribuna e va sul rettangolo verde. Attende che l'arbitro Chiffi arrivi nei pressi del tunnel e aggiunge la propria voce al coro di contestazioni. I due gesti (quello di CR7 e del dirigente) molto plateali non passano inosservati e spiegano bene qual è la condizione mentale in cui si trovano i bianconeri, passati da una situazione di dominio assoluto al rischio di perdere addirittura contatto dalle prime quattro posizioni, quelle che assicurano la qualificazione alla prossima edizione della fase a gironi di Champions. Dopo essere stati eliminati agli ottavi per la seconda stagione consecutiva (Porto dopo Lione) mancare anche questo traguardo segnerebbe una disfatta epocale.