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Paratici è squalificato ma potrà operare “con mansioni ridotte”, accolto il ricorso dalla FIFA

La FIFA ha accolto l’appello presentato da Fabio Paratici in seguito alla estensione a livello mondiale del deferimento arrivato da parte della FIGC in relazione al processo plusvalenze.
A cura di Vito Lamorte
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Fabio Paratici può tornare a fare il suo lavoro ma "con mansioni ridotte". A decretarlo è la FIFA, che ha accolto l'appello presentato dall'ex dirigente di Juventus e Tottenham in seguito alla estensione a livello mondiale del deferimento comminato dalla FIGC in relazione al processo sulle plusvalenze.

La squalifica di 30 mesi resta ma cambia il perimetro entro cui il dirigente può muoversi: la FIFA aveva impedito, di fatto, a Paratici di svolgere qualsiasi attività nel mondo del calcio, e si trattava di una sanzione ben più pesante dei limiti impostigli dalla FIGC.

Fabio Paratici aveva rassegnato le dimissioni al Tottenham in seguito alla conferma della condanna in forma definitiva dell'inibizione di 30 mesi e a comunicare la separazione era stato lo stesso club inglese: "Il ricorso di Fabio Paratici non ha avuto successo. Fabio ha quindi preso la decisione di dimettersi con effetto immediato dal suo incarico nel Club per concentrarsi sulla sua posizione giuridica rispetto alle sentenze FIGC e FIFA".

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La Commissione d’Appello della Fifa ha accolto il ricorso di Paratici contro il provvedimento del Comitato Disciplinare che aveva esteso in data 29 marzo a livello globale la squalifica della FIGC, che gli era stata comminata a gennaio per poi essere confermata in via definitiva il 19 aprile.

Questo il comunicato diffuso dallo stesso Fabio Paratici e dal suo team:

La FIFA ha accolto l’appello presentato da Fabio Paratici contro il provvedimento del Comitato Disciplinare della FIFA che, nell'estendere a livello mondiale l’inibizione temporanea comminata dalla FIGC, l'aveva ampliata fino al divieto di  prendere parte ad ‘ogni attività legata al calcio’. Paratici, assistito davanti alla FIFA da un team di legali composto da Paolo Lombardi, Luca Pastore e Ian Laing, potrà dunque continuare a lavorare nel mondo del calcio seppur con mansioni ridotte  rispetto a quelle svolte sino ad oggi, nel rispetto dei limiti imposti dalla sanzione comminata dalla FIGC.

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