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Paratici e l’orgoglio per gli stipendi pagati dalla Juve: “Fieri di aver mantenuto gli impegni”

Prima del match tra Juventus ed Inter ha parlato Fabio Paratici, confermando che il club bianconero ha in programma colloqui individuali coi giocatori in vista di una possibile spalmatura degli ultimi stipendi di quest’anno, ma al contempo rivendicando che ad ora non c’è nessuna pendenza: “Di questo siamo fieri e orgogliosi”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Partita di importanza vitale quella che oppone la Juventus all'Inter nell'anticipo della penultima giornata di Serie A: la vittoria dell'Atalanta in casa del Genoa ha assegnato il secondo posto in Champions League dopo quello andato ovviamente ai campioni d'Italia ed ora i bianconeri – oltre a dover vincere sia oggi che all'ultimo turno contro il Bologna – devono sperare in un passo falso di uno tra Milan o Napoli.

Prima dell'inizio del match ha parlato ai microfoni di Sky Sport Fabio Paratici, il quale ha riecheggiato le parole dell'Ad dell'Inter Marotta sulla situazione difficile che stanno vivendo i club calcistici, ovviamente non esenti dalla crisi economica dovuta alla pandemia: "Il mondo del calcio deve essere attento ad una situazione di crisi, noi siamo riusciti a mantenere i nostri impegni fino ad oggi regolarmente, non solo con i giocatori, ma con tutti i nostri dipendenti. Di questo siamo fieri e orgogliosi".

Il responsabile dell'area tecnica della Juve ha confermato le indiscrezioni sulla richiesta ai giocatori di spalmare qualche mensilità di stipendio sul prossimo bilancio: "Non abbiamo in programma manovre collettive, ma parleremo con i giocatori in maniera individuale per cercare di capire se dovremo fare qualcosa e come dovremo farla".

Paratici infine ha smentito seccamente di aver mai pensato in passato ad un ritorno alla Juve di Antonio Conte, come si era vociferato nell'estate di due anni fa, quando poi a Torino era arrivato Maurizio Sarri. Qualcuno aveva detto che l'ex tecnico del Napoli era stata una seconda scelta dopo il leccese ed anche Pep Guardiola, niente di tutto questo: "No, siamo partiti con Sarri e siamo arrivati con Sarri, con in mezzo una leggenda metropolitana che è stata Guardiola, su cui adesso possiamo sorridere. Sarri era il nostro primo obiettivo, con Sarri abbiamo vinto lo Scudetto, non dimentichiamolo".

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