Paratici ammette le difficoltà di Conte nell’ultimo periodo al Tottenham: con otto parole dice tutto
"Credo sia stata la decisione giusta per tutti". Così Fabio Paratici si è espresso sulla separazione tra Antonio Conte e il Tottenham prima della fine del contratto. Il dirigente ex Juventus, che aveva portato proprio l'allenatore salentino a Londra, ha parlato ai canali ufficiali del club inglese e ha ammesso le difficoltà che il tecnico italiano ha trovato nell'ultimo periodo oltre la Manica.
Il direttore generale degli Spurs ha espresso così il suo pensiero sulla fine anticipata del rapporto tra Conte e il club londinese: "Sappiamo quanto sia stata una stagione difficile, a livello personale, per Antonio: la morte di Ventrone, quella di Vialli, l’operazione. Lo abbiamo sostenuto, gli siamo stati vicini, alla fine siamo arrivati a questo accordo e credo sia stata la decisione giusta per tutti“.
L'ex allenatore di Juventus e Inter era arrivato lo scorso anno e aveva portato gli Spurs ad una insperata qualificazione in Champions League ma la stagione in corso è stata ben al di sotto delle aspettative, nonostante Conte avesse più volte avvisato la sua dirigenza che la rosa a disposizione non era all'altezza delle rivali per i primi posti.
A destabilizzare Conte ci hanno pensato la scomparsa dello storico preparatore atletico Gian Piero Ventrone, quella di Sinisa Mihajlovic e poi quella Gianluca Vialli, suo capitano alla Juventus e amico; oltre all'operazione alla cistifellea che lo ha tenuto lontano dal lavoro per qualche settimana.
Tutte situazioni che non lo hanno aiutato a livello mentale a poter prender di petto le difficoltà che stava affrontando la squadra e così i rapporti si sono deteriorati settimana dopo settimana. Lo sfogo dopo il pareggio contro il Southampton è solo la punta di un malessere che Conte covava da diverso tempo e l'unica soluzione, come ha ben spiegato Fabio Paratici, era l'addio.
In merito alla scelta di Cristian Stellini, ovvero il vice di Conte, come prima guida tecnica fino a fine stagione il dirigente degli Spurs ha fatto capire qual è stato il pensiero che ha guidato la società inglese: “Ha già allenato la squadra quando Antonio è stato fuori e ha fatto bene, ha tanta esperienza da secondo ma è stato in passato anche capo allenatore. Inoltre ci sarà ad aiutarlo Mason, che fa parte del club da tanto tempo, conosce tutto del Tottenham. Siamo molto fiduciosi che queste due persone possono fare un ottimo lavoro. Perché non un nuovo allenatore? Cambiare tutto a 10 giornate dalla fine, cambiare abitudini e stile di allenamento avrebbe reso le cose più difficili ai giocatori”.