Parata solare di Danilo in Verona-Juve ma niente rigore: c’è solo una spiegazione possibile
Verona-Juventus è stata una partita molto intensa e anche relativamente corretta, almeno fino alla fase finale quando il vantaggio dei bianconeri ha spinto gli scaligeri a dare il tutto per tutto. Non sono mancati così anche gli episodi da moviola, che hanno fatto discutere. Straordinari per il Var e per l'arbitro Di Bello, che ha dovuto placare le proteste della squadra di casa che ha chiesto due rigori, il secondo poi è stato prima concesso e poi revocato grazie alla moviola in campo.
Si è lamentato a lungo l'Hellas e in particolare Dawidowicz, per l'evidente tocco con il braccio in area di Danilo. Sugli sviluppi di un'azione concitata, il difensore brasiliano ha toccato la sfera con la mano sinistra che era larga. Il direttore di gara Di Bello inizialmente ha fatto proseguire, ma poi quando il centrale del Verona ha addirittura spedito il pallone fuori per consentire il ricorso al Var, ha chiesto appunto il supporto dei colleghi.
Dopo un check con i collaboratori, l'arbitro ha deciso di far proseguire scatenando le proteste dei padroni di casa per il plateale tocco di Danilo. Come mai non è stato concesso il calcio di rigore? In molti sono rimasti sorpresi per la mancata sanzione sulla "parata" del brasiliano che aveva il braccio molto largo.
L'episodio, come svelato dall'ex arbitro e commentatore DAZN, Luca Marelli rientra in una casistica particolare: "Braccio larghissimo, però è uno dei casi dove il pallone è totalmente inatteso, inaspettato, e viene calciato da un difensore del Verona da pochi metri direttamente sul calciatore avversario. Nel regolamento c'è proprio una parte su questa fattispecie quando il pallone viene calciato da un attaccante o da un difendente, direttamente su un calciatore, o sul braccio di un giocatore che è in posizione congrua e sta facendo il movimento di poggiarsi a terra, per cui non è punibile".
Entrando nel dettaglio poi, Marelli nel post-partita ha chiarito: "Nel 2019 la regola sul fallo di mano è stata riscritta. Dawidowicz devia il tiro di Veloso sul corpo di Danilo, che sta facendo un movimento naturale. Tra il tiro del polacco e il tocco di Danilo passano dei secondi, si tratta di pallone inatteso. A livello arbitrale, è un episodio semplice anche se magari è difficile da capire. Diverso sarebbe stato se Danilo avesse toccato il pallone direttamente su tiro di Veloso".
Un'interpretazione regolamentare che lascia molti dubbi perché il braccio comunque è larghissimo e tutt'altro che vicino al corpo e il tocco è evidente. Proprio per questo l'Hellas Verona ha protestato anche nel post-partita pubblicando sui propri social un'immagine che è tutta un programma. Un riferimento chiaro all'azione incriminata.
Il secondo episodio da moviola degno di nota è relativo ad un altro calcio di rigore, che questa volta è stato concesso. L'arbitro Di Bello ha sanzionato con il penalty, un tocco del capitano su Lasagna. Questa volta a protestare è stata la Juventus, con il direttore di gara che ha poi fatto ricorso all'on-field review del Var.
Sul monitor presente a bordo campo, il direttore di gara ha potuto constatare che Bonucci è intervenuto con la gamba alta prima sul pallone e poi sull'avversario. Giusto quindi in questo caso cancellare il calcio di rigore a favore dell'Hellas. Corretto anche il rosso nel finale per Alex Sandro reo di aver steso al limite dell'area Simone Verdi che era pronto ad involarsi verso la porta.