Papu Gomez racconta il caos con Gasperini ma lo difende dalle accuse: “Lui non è un tiranno”
La lite con Giampiero Gasperini all'Atalanta, l'addio e la rinascita con il Siviglia. Papu Gomez dopo quel caos generatosi con la Dea ha poi vinto un Mondiale con l'Argentina, la Copa America e poi l'Europa League con il club spagnolo. Da svincolato poche settimane fa ha accettato la proposta del Monza arrivata a seguito dell'infortunio di Caprari. In un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, l'argentino parla di questa sua nuova avventura senza far mancare la sua proprio sul rapporto con Gasperini che di recente ha anche parlato di lui.
Gomez fa subito chiarezza sul suo ritorno in Italia al club brianzolo: "Senza l’infortunio di Caprari il Monza non avrebbe avuto bisogno di me". Ma fortunatamente per il nostro campionato e per la squadra di Palladino il Papu delizierà ancora la nostra Serie A. Un ambiente che sembra già conoscere al meglio: "Quanto Gasp c'è in Palladino? Il 90%, e per questo mi è semplice inserirsi in questo Monza, ritrovo certi meccanismi conosciuti". A proposito dell'allenatore della Dea, impossibile non parlare di quanto accaduto: "Non cambierei nulla".
Circa tre anni fa c'era stata infatti la rottura con Gasperini nata dal diverbio nell’intervallo della gara di Champions contro il Midtjylland. Gomez a tal proposito è molto chiaro: "Non cambierei nulla perché ho vinto un Mondiale, una Coppa America e un’Europa League dopo la separazione dalla Dea – spiega – Ho continuato a giocare ad alti livelli. Ovviamente non è stato piacevole andare via così per i tifosi e che in quel momento non conoscevano la verità". Il Papu ha però tenuto soprattutto a precisare una cosa, anche in riferimento alle recenti e pesanti dichiarazioni di Maehle sull'allenatore..
"Non è un tiranno come è stato definito, ha un metodo di lavoro per il quale serve la testa giusta. Io ho fatto tanti anni con lui e mi sono adattato – ha detto – Siamo persone adulte, con Gasp quel che è successo è successo. Sono passati anni, speriamo di trovarci presto e salutarci. Magari altri giocatori che son passati da Zingonia non sono riusciti a resistere". Gomez apre dunque a una riconciliazione già paventata dallo stesso Gasp poco tempo fa che ha teso la mano a Gomez: "Spero di abbracciarlo presto, non è stato bello come è andato via da Bergamo – aveva detto – Sarebbe stato bello un saluto come è stato riservato a Ilicic. Ci sarà occasione sicuramente, un’ovazione totale”.