Paolo Zanetti: “Impazzisco a stare una settimana in ritiro, i miei figli a casa chiedono dov’è papà”
Il Verona è in ritiro da sabato scorso, dopo la sconfitta tremenda incassata contro l'Inter. Cinque sberle sul muso che hanno mortificato tutto l'ambiente, al punto da spingere il club a isolare la squadra perché si faccia un esame di coscienza, ci si confronti e ci si dica tutto, perché tecnico e calciatori ritrovino il capo della matassa che s'è ingarbugliata. A distanza di pochi giorni dalla decisione il tecnico, Paolo Zanetti, si è sfogato in conferenza stampa esprimendo tutto il proprio disagio per la situazione a livello emotivo, personale, familiare. È agitato. Alza la voce e gesticola. Dire che è "incazzato nero" è poco. Non lo turba solo la vicenda sportiva, ma anche (e di più) stare lontano da casa e dai figli piccoli.
Lo sfogo del tecnico del Verona: "I tifosi ci prendono per il c..o!"
"A stare in ritiro impazzisco. Non faccio ritorno a casa da dopo la partita contro l'Inter. Ho bisogno di rivedere mia moglie e i miei figli. Ho due bimbi piccoli che chiedono: dov'è papà?". La rabbia di Zanetti tracima e trascina via anche le illazioni sul suo futuro. Per quanto gli costi grande sacrifici scolpisce parole sacrosante: "Se faccio tutto questo è perché per me questa missione è prioritaria. Se è necessario – aggiunge ironicamente, al culmine del discorso – possiamo restare chiusi in ritiro anche fino a giugno… basta che la ricomponiamo questa situazione. Siamo perfino arrivati a fari prendere per c..o anche dai nostri tifosi. E tanto basta".
Hellas in trasferta a Cagliari: "Non ho paura di venerdì"
L'Hellas è a 12 punti, al 14° posto, con un vantaggio di appena 2 punti sulla terzultima. L'inizio di campionato è stato scoppiettante per quel 3-0 umiliante inflitto al Napoli poi il terreno sotto i piedi ha iniziato a sgretolarsi. Su 13 match disputati finora sono arrivate 9 sconfitte, parzialmente compensate da 4 successi. Tra questi, quello d'inizio novembre ottenuto ai danni della Roma sembrava poter invertire la tendenza dopo un filotto di ko. Invece, nulla è cambiato.
"Non ho paura di venerdì – ha aggiunto Zanetti -. Faccio il massimo di quello che posso per disputare una grande prestazione ma ho bisogno della squadra. E tutto il nostro impegno va tramutato in fatti, le chiacchiere non servono. Altrimenti la gente si alza e va via. È arrivato il momento che tra di noi tiriamo fuori qualcosa".
La differenza reti è disarmante: -15, a renderla tale sono le scoppole prese contro i nerazzurri (5-0) nell'ultimo turno e il 6-1 tennistico incassato a Bergamo a fine ottobre. Un altro passo falso e il Verona precipita in fondo al burrone. La partita di Cagliari di venerdì prossimo è l'occasione per lasciare tutto alle spalle e ripartire: è uno scontro diretto che vale punti pesanti. Serve ben altro spirito per uscire indenni (finora gli scaligeri non hanno mai pareggiato) dalla trasferta in terra sarda.