Paolo Rossi, il ricordo dei compagni del Mundial 82: Zoff: “Uomo serio, era un grande amico”
La Nazionale che ha vinto il Mondiale del 1982 è entrata nella storia del calcio, non solo quello italiano. Perché era una squadra fortissima e vinse quel titolo battendo Argentina, Brasile e Germania. Ma nell'immaginario collettivo quella Nazionale ha dato una scossa all'Italia, non solo quella del pallone. Un'Italia che riprese a sorridere. Tanti calciatori furono determinanti, Paolo Rossi mise più di una firma segnando nelle partite decisive. I compagni del tempo lo ricordano oggi nel giorno della sua mortee lo fanno con affetto e tanto rispetto, dovuto non solo all'amico che non c'è più, ma proprio all'uomo. Splendide le parole che gli ha dedicato Dino Zoff:
Il mio è il ricordo di un calciatore straordinario, un ottimo compagno di squadra e amico. Già, perché quella Nazionale, quella dei Mondiali del 1982, era una squadra di amici. La storia del calcio scommesse non ci interessava e non ci turbava per niente. Noi sapevamo bene chi era Paolo Rossi, che persona seria era e che calciatore straordinario avevamo con noi. Sapevamo quanto fosse importante. E lui ha reagito benissimo. Abbiamo passato tanto tempo insieme sul campo, nella Nazionale, in allenamento. Rossi aveva qualità incredibili, faceva le cose giuste al momento giusto. Era insostituibile in quel gruppo. E i rapporti con lui erano ottimi. Eravamo un grande gruppo.
Le parole di Cabrini e Collovati
A Radio anch'Io Collavati ha detto delle parole sentite sull'amico di sempre: "Mi continuano a scrivere nella chat i miei compagni dell'82… se ne e' andata una parte di noi. Se ne va una parte della mia vita. Vogliamo continuare a ricordarlo come ce lo ha ricordato stanotte sua moglie. Io devo molto a lui perché ci ha fatto vincere i mondiali del 1982. Lui è stato mio avversario, io lo marcavo da difensore, era un avversario onesto ma imprevedibile", mentre il lungo compagno d'avventura, anche con la Juventus, Antonio Cabrini si è detto distrutto per la perdita di Rossi che considerava un fratello: "Sei mesi fa ho perso un fratello, oggi ne piango un altro. Non voglio dire altro, per me questo non è il momento di parlare".