Paolo Rossi, il dolore della moglie Federica dopo il furto: “Rubata una cosa importante”
La morte di Paolo Rossi ha lasciato un vuoto immenso in tutti noi e ciò che è accaduto nel giorno dei suoi funerali, con il furto nella sua casa a Bucine, è stato un doppio dolore per tutta la sua famiglia. "Non bastava la morte di Paolo – ha detto la moglie di Paolo Rossi, Federica Cappelletti – hanno voluto infangarlo nel momento in cui tutti in Italia piangevano per la sua scomparsa".
Nel corso di un'intervista a Tutta rete su Rai2, la stessa moglie di Pablito, ha parlato degli ultimi giorni del campione del mondo azzurro ritornando però, inevitabilmente, sull'episodio del furto avvenuto in casa: "Hanno rubato un orologio e una statuetta che erano cose importanti di Paolo – ha detto – e questo mi ha portato ancora più dolore". Nel corso dell'intervista, Federica Cappelletti ha poi parlato degli ultimi giorni di vita di Paolo e di quel meraviglioso rapporto che aveva con tutti i suoi ex compagni di squadra in azzurro.
Federica Cappelletti: "Ho cercato di proteggerlo fino all'ultimo"
Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi, ha parlato degli ultimi giorni di vita di Pablito e di quel rapporto speciale che aveva con i suoi ex compagni di squadra dell'Italia campione del mondo nell'82: "Avrei voluto chiamavi – ha detto riferendosi ad Alessandro Altobelli pesante in studio – ma per lui sarebbe stato troppo, vedendovi avrebbe capito di essere vicino alla fine". Federica ha parlato poi di quella promessa fatta insieme alle sue figlie: "Gli abbiamo detto che l'avremmo fatta – ha specificato – Staremo molto vicine unendo i pezzi della nostra vita ma facendo partecipare anche lui. Desideriamo solo che continui questa ondata di amore e affetto per Paolo".
La moglie di Paolo Rossi è poi tornata sulla vicenda del furto in casa: "Non vogliamo parlare più di ladri – ha detto – una questione che lascia il tempo che trova". E sugli oggetti trafugati, l'orologio di Paolo e una statuetta, Federica Cappelletti ha ribadito: "I cimeli non sono stati toccati, li avevamo altrove – ha evidenziato – ma in realtà Paolo diceva sempre che la cosa importante sono i sentimenti non le cose". Nel frattempo i carabinieri di Arezzo hanno fatto sapere come il furto sia stato organizzato da una banda e non da un ladro occasionale. Le indagini proseguono.