Paolo Di Canio: “In Italia siamo nazionalisti soltanto per il calcio. Poi succedono queste cose”
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"In Italia siamo nazionalisti soltanto per il calcio". Paolo Di Canio scandisce bene questa frase in due momenti differenti durante la trasmissione di Sky dedicata alla Champions. La usa a match ancora in corso nella serata di mercoledì. per sottolineare qual è il momento che passa il football italiano preso a pallate dalle olandesi (Feyenoord e Psv hanno eliminato Milan e Juventus) e dai belgi (il Brugge che ha addirittura schiantato l'Atalanta a Bergamo).
Di Canio spiega il "livello medio del calcio italiano"
"Chiunque arriva qui lo facciamo passare per un fenomeno – dice l'ex laziale -. Magari si tratta di terze scelte di squadre seste in classifica come Tomori dal Chelsea… non lo dico per sottovalutare o ridimensionare perché in Italia è più facile giocare contro le ultime 8 in classifica, è facile farlo nel campionato italiano sul lungo periodo. Avevamo esagerato prima… non si ridimensiona nulla". Gli fa eco Esteban Cambiasso che sintetizza così quale fosse il rapporto tra aspettative e valori effettivi espressi dal campo nella prima fase della Coppa: "La classifica aveva dato segnali, i playoff erano alla pari".
Di Canio non parla di svilimento e spiega perché. Non crede ci sia stato nonostante i risultati ma la riflessione che aggiunge è tanto più severa come trovarsi dinanzi allo specchio: l'immagine riflessa, anche se non piace, è quella che restituisce la realtà dei fatti. Lo ribadisce anche nel post partita, quando s'infervora nel dibattito con Paolo Condò al punto da sovrapporre la sua voce a quella del giornalista che sta provando ad argomentare cosa è successo alla Juve a Eindhoven. "Abbiamo un buon livello medio, ce lo dobbiamo dire… perché noi siamo nazionalisti solo per il calcio noi in Italia, così… perché dobbiamo pomparlo! Poi succedono queste cose".
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La riflessione di Condò sulla Juve scatena la reazione dell'ex laziale
Cosa aveva provocato la sua reazione? Non gli era piaciuta questa affermazione di Condò: "La Juve nel primo tempo aveva tenuto bene il campo, però". Qui Di Canio è esploso: "Ragazzi, scusate, ma io mi arrabbio! Già all'andata la Juve non meritava sul piano del gioco, dobbiamo essere onesti. Ci sono state otto o nove palle col più otto potenziali palle gol del Psv, che solo per imprecisione non sono andate a rete!".
Condò ha appena il tempo di abbozzare una risposta ("nella ripresa stai dicendo?") che viene letteralmente sovrastato (o forse è lui stesso che con molta saggezza si sottrae a un dibattito che rischia di diventare eccessivo e sopra le righe) dall'interlocutore. "Ma ripresa o non ripresa, quanto dura la partita? Quaranta minuti? Noi giustifichiamo l'eliminazione dicendo che il primo tempo è andato bene? Ma stiamo parlando della Juve! Col Psv!". La replica è un invito a moderare i termini affinché gli venga lasciata la possibilità di concludere il discorso: "Paolo, stavo arrivando a un ragionamento. Non ti arrabbiare!". Ma serve a nulla, ormai l'ex calciatore è partito.
Di Canio s'infervora: "Non li facciamo diventare fenomenali"
"Ma tu hai detto una cosa giusta, Paolo! Perisic ha 36 anni e sembra un fuoriclasse. Cioè capisci? E De Jong 35 anni! 36 anni e 35 anni! Allora non li facciamo diventare fenomenali e ora sono solo episodi! Esageravano prima dicendo che è tornato er calcio italiano! Perché noi siamo nazionalisti solo per il calcio noi in Italia, così… perché dobbiamo pomparlo! Poi succedono queste cose e sono episodi!".
Al culmine della dialettica Di Canio arriva quando propone un esempio tangibile per dare forma riconoscibile al suo pensieri. "Il calcio italiano sta bene, ma non è una cosa incredibile soprattutto se le nostre squadre non arrivano in forma. Erano episodi anche quando passavi il turno! Gasperini in Europa League ha fatto una cosa meravigliosa. In Champions no. Noi abbiamo un buon livello medio, ce lo dobbiamo dire".
La chiosa di Condò: "Ha detto tutto Paolo…"
Condò attende il suo turno poi chiosa la questione con molto self control: "Ha detto tutto Paolo… se vogliamo discutere dell'eliminazione della Juve è un conto, altro ancora è se vogliamo discutere della situazione globale del calcio italiano. Ti stavo dicendo che nel primo tempo hanno fatto match pari. Dopo l'errore di Kolo Muani la partita è finita e sono arrivate decine di palle gol per il Psv. C'è una differenza fisica, di preparazione atletica enorme e poi la mancanza di personalità… appena qualcosa va male c'è la frana".