Paolo Di Canio e quel che non si è visto del gesto di fair play più famoso di sempre
Una favola a Natale è un grande classico, sia nella letteratura che nel cinema, ma anche il calcio ha avuto, qualche anno fa, la sua favola natalizia. Era il 16 dicembre del 2000 quando in una partita tra l'Everton e il West Ham Paolo Di Canio si rese autore di un gesto meraviglioso, che gli valse il Premio Fair Play della FIFA. Anche se quel gesto di sportività dell'ex calciatore di Juventus e Milan non venne apprezzato né dal suo allenatore né da alcuni compagni di squadra degli Hammers.
La spinta all'arbitro e le 11 giornate di squalifica
Giocatore di grande talento Di Canio dopo aver giocato con Lazio, Juventus, Milan e Napoli nell'estate del 1996 decide di vivere un'esperienza all'estero, sbalordisce al Celtic, vince il premio di miglior giocatore della squadra che per fare cassa lo cede. Passa allo Sheffield United, che grazie ai suoi gol riesce clamorosamente a salvarsi. La sua seconda stagione in Premier però è disastrosa. Riceve 11 giornate di squalifica per aver spinto l'arbitro Paul Alcock. La sanzione è durissima. Lo United decide di cederlo, lo prende il West Ham. Pure degli Hammers diventa una bandiera, gioca per quasi sei stagioni, segna 52 gol e diventa esattamente una leggenda della squadra nel dicembre del 2000 quando rinuncia a un gol perché il portiere della squadra avversaria è a terra infortunato.
Everton-West Ham del 2000, il gesto di Di Canio
Sinclair riceve un pallone in profondità, prende d'infilata la difesa dell'Everton, il portiere Paul Gerrard esce alla disperata, è il 90′, il punteggio è in parità (1-1), riesce a frenare la corsa di Sinclair che non può calciare in porta, il giocatore del West Ham si allarga e crossa, lo fa mentre Gerrard mette male una gamba e s'infortuna. Il portiere resta a terra, Di Canio vede tutta la scena e vede soprattutto il pallone arrivare verso di lui. Rinuncia a calciare, stoppa il pallone con le mani, di fatto ferma il gioco rinunciando a una chance di calciare in porta. Le prime pagine, non solo in Italia e in Inghilterra, sono tutte per lui, e dopo un po' di tempo l'attaccante viene premiato con il Premio Fair Play della FIFA.
Redknapp e Pearce contro Paolo Di Canio
Complimenti da ogni angolo del mondo, ma non dallo spogliatoio del West Ham. Molti anni dopo il tecnico dell'epoca Harry Redknapp in un'intervista all'ex calciatore Alan Brazil ha detto: "Ai giornalisti dissi subito ‘Si, certo meraviglioso, che gran giornata per il calcio', ma quando entrai negli spogliatoi volevo ucciderlo". E non era il solo ad aver quel tipo di sentimenti per Di Canio, perché anche ‘Psycho' Pearce era furioso e a Redknapp disse: "Tenetemelo lontano eh, altrimenti lo ammazzo, gli strappo via la testa".
Non sarei riuscito a segnare, le parole di Di Canio
Tre anni fa, in un'intervista a Sky, Di Canio ricordò quell'episodio, disse che dopo tanti riceve ancora messaggi da parte dei tifosi dell'Everton e con onestà ha anche detto che comunque non avrebbe fatto gol:
Diciamo la verità, non potevo far gol. Perché l'ho fatto? Perché nel periodo di Natale si è tutti più buoni. È un ricordo bellissimo perché ricevo ancora tanti messaggi da parte dei tifosi dell’Everton che ricordano con affetto quel gesto. Erano piccoli, oggi sono diventati grandi. Ogni tanto essere ricordati per qualcosa di bello non è male.