Paola Ferrari contro Diletta Leotta: “In onda solo per le forme. Una vera donna? Bebe Vio”
Ennesimo capitolo tra Paola Ferrari e Diletta Leotta, due delle donne più seguite e amate dal panorama maschile calcistico. Per competenza, capacità, bravura, ma anche per il piacere di poter vedere in onda due donne belle, spigliate, che sanno tener testa ad un mondo storicamente maschile e ‘maschilista'. Ma gli ultimi strali lanciati da Paola Ferrari dagli studi di Rai3 alla collega oggi volto di DAZN non sono passate inosservate. E hanno di nuovo diviso le platee tra chi è pro e chi contro dell'una e dell'altra.
Emancipazione e femminilità
Di certo, le parole dell Ferrari sono state pungenti e dure nei confronti della collega: "Si parla spesso di voler dare un ruolo rispettoso alle donne che appaiono in televisione e questo è giusto. Ma alla fine, nei fatti si va verso altre direzioni: mandare Diletta Leotta a San Remo ha un senso pratico secondo voi?". Una domanda retorica alla quale risponde indirettamente la stessa giornalista Rai: "Vogliamo dare una scossa? Io vorrei vedere donne vere come Bebe Vio. Lei è una donna italiana che mi dà orgoglio e mi fa sentire voglia di essere una donna italiana".
Attenzione, lo so: perché quando si dicono queste cose si diventa antipatiche, gelose perché si è vecchie…
Il precedente sulle pagine di ‘Oggi'
Non è la prima volta che la voce di Paola Ferrari esce dal coro e punta l'acuto sulle colleghe. La stessa Leotta era stata ancora argomento dei suoi pensieri lo scorso marzo, quando uscì una polemica intervista sulla rivista ‘Oggi': "Senza i ritocchini probabilmente ci avrebbe messo più tempo ad arrivare dov'è arrivata. E' brava, competente, bella. Non dico nulla su ciò, però, chissà…".
Pubblico diviso
Adesso si attende la possibile replica della conduttrice di DAZN che ovviamente avrà ricevuto il messaggio di Paola Ferrari. In attesa delle eventuali parole della Leotta, sui social si è già scatenata la bagarre, tra chi sostiene il pensiero della giornalista Rai e chi, invece, appoggia Diletta.