Palomino positivo al doping, arriva la conferma delle controanalisi: rischia fino a due anni di stop
Non ci sono buone notizie per l'Atalanta. Le controanalisi hanno confermato la positività per Josè Luis Palomino. Le operazioni del campione B prelevato il 5 luglio scorso a Ciserano al difensore argentino, ed effettuate ieri, nel laboratorio antidoping di Roma hanno ribadito il risultato ottenuto nelle prime analisi.
Il calciatore dell’Atalanta, sospeso dal Tribunale nazionale antidoping, era risultato positivo al ‘Clostebol Metabolita’ in un controllo a sorpresa di Nado Italia: rischia fino a due anni di stop.
Palomino verrà giudicato dal Tribunale Nazionale Antidoping e davanti al quale dovrà dimostrare la propria buona fede, provando l'utilizzo di medicinali che contengono Clostebol o la responsabilità di terzi. Il regolamento recita come lo stop non venga applicato all'atleta nel caso in cui "dimostri in un singolo caso di non avere colpa o negligenza, il periodo di squalifica teoricamente applicabile è eliminato".
Se il difensore argentino riuscirà a dimostrare la propria onestà, la squalifica potrebbe essere ridotta o cancellata. Nei giorni scorsi si è fatto riferimento ad una pomata che avrebbero usato la moglie, Juline Allne Matthey, una modella francese, o dalla figlia, la piccola Carolina Paz: se ciò sarà dimostrato il calciatore argentino sarà scagionato ma in ogni caso andrebbe incontro a una squalifica di minore entità. In ogni caso è molto difficile che Gian Piero Gasperini lo avrà a disposizione per l'inizio di campionato.
Il Clostebol è uno steroide anabolizzante derivato dal testosterone, utilizzato soprattutto nelle creme cicatrizzanti: la stessa sostanza portò, nel 2017, alla squalifica di un anno di Fabio Lucioni, che all'epoca era capitano del Benevento.
Adesso l'Atalanta spera che questa positività possa davvero essere derivata dalla pomata e così avere al più presto possibile a disposizione il calciatore.