Palomino ora rischia una pesante squalifica per doping: può salvarlo una pomata della moglie
Era tanto tempo che il doping non spuntava in Serie A. In un pomeriggio estivo l'Atalanta ha fatto sapere che il difensore José Palomino è risultato positivo a un test antidoping a sorpresa, svolto a inizio mese, a Zingonia, sede degli allenamenti dei nerazzurri. Si è detto inizialmente che la sostanza incriminata era il nandrolone, un ritorno al passato, un ritorno a situazioni che hanno riguardato anche giocatori di alto livello una ventina d'anni fa. Ma con il passare delle ore i contorni di questa vicenda si stanno delineando molto meglio e si può dire che ci vorrà ancora del tempo per capire esattamente cosa è successo. E quando tutto sarà determinato si potrà anche ipotizzare la sanzione sportiva per l'argentino, che nella peggiore delle ipotesi potrebbe subire uno stop di 4 anni.
Nelle analisi di Palomino è stata trovata una sostanza proibita: il Clostebol Metabolita. A José Palomino viene contestata, da Nado Italia, la violazione di due articoli del Codice Sportivo Antidoping: il 2.1, che riguarda la presenza nel campione biologico di una sostanza proibita; e il 2.2, l'uso o tentato uso da parte di un atleta di una sostanza o di un metodo proibiti. Per capire quale sarà la sanzione che subirà il calciatore c'è bisogno innanzitutto delle controanalisi, che il calciatore può chiedere entro tre giorni dall'ufficialità della positività.
E poi servirà un'indagine che dovrà stabilire qual è stato l'uso reale da parte del calciatore del Clostebol Metabolita, che è contenuto anche in creme per uso topico, come la rigenerazione del tessuto cutaneo o in una pomata cicatrizzante, come il Trofodermin. In ogni caso bisogna capire se la sostanza è stata usata per scopo terapeutico e se soprattutto l'ha utilizzata volutamente il calciatore. L'intenzionalità sarà determinante.
La situazione non è estremamente ingarbugliata, ma ci sono diversi nodi da sciogliere e bisognerà capire esattamente quello che è successo. In ogni caso chi difenderà il calciatore può far affidamento sul precedente di Lucioni, che nel 2017 venne trovato positivo a quella stessa sostanza e venne squalificato per 8 mesi. Tanti, tantissimi, ma l'allora centrale del Benevento evitò una punizione molto peggiore.
La sanzione potrebbe essere quasi esigua se verrà dimostrato che in realtà il calciatore non ha nulla a che fare con quella sostanza e che la positività è stata riscontrata solo perché l'argentino ha avuto un contatto indiretto con quella pomata cicatrizzante. Si pensa infatti che quella pomata possa essere stata usata dalla moglie, Juline Allne Matthey, una modella francese, o dalla figlia, la piccola Carolina Paz. Se ciò sarà dimostrato il calciatore sarà scagionato, ma in ogni caso andrebbe incontro a una squalifica, seppure lieve. L'Atalanta attende il corso delle indagini e fa sapere di essere certa della buona fede del calciatore. L'iter è lungo, l'esito arriverà probabilmente dopo l'estate. Quindi di sicuro Palomino sarà fuori nelle prime giornate di campionato.