“Pallone d’Oro a Kjaer”: il riconoscimento per il Capitano della Danimarca
Christian Eriksen vivrà una vita normale dopo l'impianto di un defibrillatore cardiaco sottocutaneo che entrerà automaticamente in funzione in caso il suo cuore si fermi nuovamente. Quanto alla possibilità di rivederlo in campo si vedrà: in Italia sembra molto difficile, all'estero qualche speranza c'è, sull'esempio di Daley Blind. Quello che adesso conta è che il danese sia vivo e abbia potuto riabbracciare i suoi cari.
Ma se sabato scorso sul campo del Parken Stadium di Copenaghen non ci fosse stato Simon Kjaer, suo Capitano, compagno, amico, oggi non si parlerebbe di defibrillatori, idoneità sportiva e quant'altro: se Eriksen è vivo, lo deve in primis alle manovre di primo soccorso messe in opera dal difensore del Milan, che hanno fatto da viatico al massaggio cardiaco ed all'uso del defibrillatore da parte dei medici subito accorsi sul terreno di gioco. Il fattore velocità di tutte queste operazioni è stato l'elemento decisivo per riportare in vita il campione danese.
Un comportamento per cui non è banale spendere l'aggettivo eroico, ed ora c'è chi chiede che Kjaer venga ricompensato col massimo riconoscimento individuale per un calciatore a livello mondiale: il Pallone d'Oro. L'invito arriva dal dottor Pino Capua, componente della commissione medica della FIGC e presidente dell'antidoping, intervistato da ‘Tg2 Italia': "Le immagini di Eriksen sono agghiaccianti, ma credo ci sia stato un miracolo, grazie al primo intervento di Kjaer, che solo per questo meriterebbe il Pallone d'Oro. Lancio questa proposta: il salvataggio del centrocampista dell'Inter è dovuto al primo intervento di Kjaer, gli ha salvato la vita ed Erikssen è rinato".
Che a fine anno venga premiato o meno col Pallone d'Oro, Simon Kjaer ha messo in bacheca il rispetto eterno del mondo del calcio. Capitano per sempre.