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Palladino esplode nel finale, lancia la giacca e urla al quarto uomo: perché ha perso la testa

Il tecnico della Fiorentina ha incassato un cartellino rosso nella fase più calda di Fiorentina-Milan, gli è costato caro uno scatto di nervi verso il quarto uomo. Il motivo? “Ho detto una cosa a Kouame e mi hanno buttato fuori”.
A cura di Maurizio De Santis
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Un déjà vu. Raffaele Palladino come Massimiliano Allegri. Nel finale di FiorentinaMilan, gara già scandita da ben 3 rigori sbagliati, succede di tutto. Anche che a un certo punto il tecnico della Viola, nella fase più calda della sfida, reagisca malissimo a una decisione del direttore di gara, Pairetto. Una punizione assegnata ai rossoneri, e contestata vivacemente dai toscani, è l'episodio che fa letteralmente perdere le staffe al tecnico. Sta seguendo quelle fasi concitate, con la sua squadra in vantaggio per 2-1, in piedi davanti alla panchina e vede qualcosa che ritiene ingiusto: un fallo a suo dire inesistente fischiato contro Kean, in pieno possesso della palla.

Un contatto sospetto a suo parere valutato male dal fischietto gli tocca un nervo scoperto: Palladino non si trattiene più, sbraccia, urla, si dimena, toglie la giacca e la lancia per terra ma il suo sfogo non finisce qui. Si dirige verso il quarto uomo, Rapuano, e alza il "tono della conversazione" con l'assistente. Quel che accade poco dopo è la naturale conseguenza di quello scatto di nervi: il passaparola tra ufficiali di match porta all'espulsione dell'allenatore. Incassa il cartellino rosso e va via, seguendo la parte restante dall'incontro dagli spalti, dove continua a dare indicazioni alla sua squadra fino a quando, al triplice fischio, l'euforia per la vittoria non prende il sopravvento sull'adrenalina tossica di quei momenti.

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Nel corso della conferenza stampa il tecnico della Fiorentina ha spiegato cosa è accaduto in campo. È tornato sull'argomento chiarendo perché ha avuto il cartellino rosso: "Sono stato espulso perché mi sono lamentato… Il motivo? Secondo me c'era un fallo su Kean che è stato dato contro". Ma non è stata solo questa la ragione del provvedimento disciplinare che, alla ripresa del campionato dopo la pausa (20 ottobre, contro il Lecce), gli costerà la squalifica e l'assenza in panchina. "Poi però ho detto una cosa a Kouame e per quello mi hanno buttato fuori – ha aggiunto -. Peccato perché volevo godermi la vittoria in campo".

Palladino è tornato anche sulla questione dei calci di rigore (ne sono stati assegnati ben tre, di cui due sbagliati dal Milan) sui quali c'è stato l'intervento miracoloso di De Gea. Il gancio glielo offre la riflessione fatta da Fonseca del Milan secondo cui "con tutti questi penalty" non è calcio."Ho avuto modo di parlarci e abbiamo condiviso il pensiero. Sicuramente i rigori vengono concessi con troppa facilità e il calcio è anche contatto fisico".

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