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Pagelle di Verona-Milan sul risultato di 0-1

Le pagelle commentate: Piatek si sblocca, segna dal dischetto e fa volare un modesto Milan. Imbrigliato dalla voglia del Verona, dalla forza e dalla qualità in mezzo al campo di Verre e dal dinamismo sulle catene laterali di Lazovic e Faraoni. Ma il rosso rimediato da Stepinski e il penalty guadagnato dal poco brillante Calhanoglu, condannano il Verona ed esaltano i rossoneri, a sei giorni di distanza dal derby con l’Inter.
A cura di Salvatore Parente
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Il Milan espugna il campo del Verona per 1-0 al termine di una partita davvero intricata. E risolta solo al 68’ dopo un’ottima prestazione corale, pure in dieci, dei ragazzi di Juric. Che ci mettono cuore, idee, organizzazione di gioco e voglia al netto del rosso al rimediato 21’ da Stepinski. Un rosso che complica il match ma che non rappresenta il solo episodio sfortunato ai danni dei padroni di casa che nella ripresa, per evidente fallo di mano di Gunter, sono costretti ad alzare bandiera bianca. Sul preciso fendente dagli 11 metri di Piatek, che non segnava dal 19 maggio scorso, e contro una sempre crescente stanchezza nelle gambe. Anche se, al 96′, Lazovic sfiora il pari con un furioso destro dal limite. Rossoneri ancora rimandati, lenti in impostazione e prevedibili nel giro palla, ma comunque vittoriosi a sei giorni dal derby e dall’appuntamento, il primo dell’anno, da non fallire.

Rosso per Stepinski, gol per Piatek: giornata positiva a metà per i polacchi

Il Verona parte meglio del Milan che subisce fin da subito l’irruenza, l’entusiasmo e la voglia degli scaligeri. Forti del buon avvio di campionato e di un collettivo davvero molto solido e interessante. I rossoneri sono lenti, compassati, a tratti prevedibili e sbattono spesso sul muro gialloblù capitanato dall’ottimo classe 2000 Kumbulla. Eppure, al 21’, il match cambia canovaccio. Stepinski, acquisto più costoso della storia dell’Hellas ed alla sua prima dopo il cambio di casacca e il passaggio dal Chievo, si fa espellere per una gamba altissima in un contrasto palesemente illegale con Musacchio. Rosso per lui e Verona, così come alla prima col Bologna, sotto di un uomo. Insomma, esordio da incubo per il polacco.

Che poi sprofonda agli inferi al paragone col connazionale del Milan Piatek che, dopo una prima frazione di gioco difficile, stretto fra le maglie dei ragazzi di Juric, si sblocca su rigore e regala il punto del vantaggio, e poi della vittoria, ai suoi.

il confronto, in cifre, fra Verre e Paquetá (sofascore.com)
il confronto, in cifre, fra Verre e Paquetá (sofascore.com)

Verre insidioso alle spalle di Biglia, Paquetá non trova la posizione (e esce)

Ti aspetti un Milan arrembante, ti ritrovi un Verona pugnace, grintoso e che non rinuncia ad offendere. E lo fa, pur senza la sua punta centrale, con un Verre in grande spolvero. Capace cioè di aiutare i suoi in copertura ma anche di proporsi dietro le spalle di Biglia, e delle linee nemiche, con grande puntualità. Come quando al 30’ stoppa magicamente un lancio lungo di Rrahmani e, sempre al volo, calcia di poco a lato. Come quando al 58’ del secondo tempo colpisce il palo su cross di Lazovic. Una, due istantanee della sua gara, la sintesi del contributo dell’ex Perugia. Che fa meglio del più noto brasiliano Paquetá che ce la mette tutta, s’impegna, lotta nell’affollata mediana scaligera composta da Veloso e Amrabat ma senza trovare la posizione e l’intesa con Suso, più defilato sulla destra, e Piatek. Prima di uscire, al 46’, per il nuovo arrivato Rebic.

lo sviluppo del gioco sulle corsie laterali di Verona (a sinistra) e Milan (a destra) (whoscored.com)
lo sviluppo del gioco sulle corsie laterali di Verona (a sinistra) e Milan (a destra) (whoscored.com)

Bene Lazovic e Faraoni, Calabria ci prova sulla destra

Le catene laterali, poi, sono, specie nei primi venti di gioco, una esclusiva del Verona. Che le percorre bene, con equilibrio e molta costanza. Tanto che, Lazovic a sinistra e Faraoni a destra hanno spesso la meglio sui rivali Calabria e Rodriguez costretti a indietreggiare e a inseguire. Dopo il rosso a Stepinski, la gara cambia, i due fluidificanti gialloblù rallentano ma non perdono verve e brillantezza. Col solo Calabria, con un Milan più intraprendente sulla destra, e quindi dalle parti di Suso, capace di spingere e regalare ampiezza e qualche utile traversone. E pure, come nella ripresa, qualche pericoloso tiro dalla distanza: vedi il montante destro colpito da fuori area al 56’. Prima del rosso allo scadere, che concede all'Hellas l'ultima chance per agguantare l'insperato pari.

l'heatmap di Amrabat e Miguel Veloso (a sinistra), quella di Calhanoglu (a destra) (whoscored.com)
l'heatmap di Amrabat e Miguel Veloso (a sinistra), quella di Calhanoglu (a destra) (whoscored.com)

Calhanoglu involuto, poco brillante anche da trequartista. Ma il rigore è tutto suo

Sono trascorse appena due settimane dal gol vittoria siglato contro il Brescia ma per Calhanoglu sembrano anni luce. La prestazione del ‘Bentegodi’, infatti, è negativa e di segno diametralmente opposta a quella della seconda giornata a ‘San Siro’. Male in impostazione da mezzala, con passaggi poco illuminanti e chiusure, specie in undici contro undici, poco decise, molto meglio, poi, da trequartista. Quando con l’ingresso di Rebic al posto di Paquetá, il turco si sposta dietro Piatek per legare i reparti. Ma lì le difficoltà sono quasi sempre le stesse. Eppure, la sua voglia di incidere e la sua pericolosità dalla distanza fanno, alla fine, la differenza. Al 67’ chiude un uno-due nei pressi dell’area avversaria, tira verso la porta e trova il braccio sinistro di Gunter: rigore. Un rigore, poi trasformato da Piatek, che non segnava col Milan dallo scorso 19 maggio, decisivo per la soluzione del delicato rebus Verona, e che lo salva dalla piena insufficienza.

i voti di sofascore.com
i voti di sofascore.com

Tabellino e voti

Verona (3-4-2-1) #1 Silvestri 6; #13 Rrahmani 6 (Dal 79’ Tutino s.v.), #21 Gunter 5.5, #24 Kumbulla 6.5; #5 Faraoni 6.5, #34 Amrabat 6, #4 M. Veloso 6, #88 Lazovic 6.5; #20 Zaccagni 6 (Dal 78’ Di Carmine s.v.), #14 Verre 7 (Dal 67’ Pessina 6); #9 Stepinski 4. A disposizione: #22 Berardi, #96 Radunovic; #33 Empereur, #27 Dawidowicz, #3 Vitale, #98 adjapong; #32 Pessina, #8 Henderson, #25 Danzi; #10 Di Carmine, #66 Tutino, #11 Pazzini. Allenatore Ivan Juric 6.5

Milan (4-3-2-1) #99 Donnarumma 6; #2 Calabria 6, #22 Musacchio 6, #13 Romagnoli 6, #68 R. Rodriguez 5.5; #79 Kessié 5.5, #20 Biglia 5.5, #10 Calhanoglu 6; #39 Paquetá 5 (Dal 46’ Rebic 5.5), #8 Suso 6.5; #9 Piatek 6.5. A disposizione: #90 Donnarumma, #84 Soncin; #43 Leo Duarte, #12 Conti, #19 T. Hernandez; #4 Bennacer, #33 Krunic, #5 Bonaventura; #7 Castillejo, #17 Rafael Leao, #18 Rebic, #11 Borini. Allenatore Marco Giampaolo 6

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