Pagelle di Napoli-Verona sul risultato di 2-0
Il Napoli batte il Verona per 2-0 e riprende al meglio il filo del discorso in campionato dopo lo stop, a reti bianche, di Torino col Torino. E lo fa scacciando via i cattivi pensieri dei due pari fra Serie A e Champions togliendosi pure qualche peso sul groppone. Come i mal di pancia di Insigne, positivo anche da seconda punta/trequartista, la delusione di Younes, sin qui poco utilizzato ma bravo da esterno di centrocampo, o il digiuno offensivo di Milik, capace di sbloccarsi, mettere a referto addirittura una doppietta e rimettersi finalmente in carreggiata.
Contro un Verona pugnace, cattivo, determinato, attento e che, grazie ad una ottima organizzazione di gioco, concetti chiari e buone individualità replica, anche sotto il profilo del risultato, la buonissima prestazione dell'Allianz con la Juventus. Per una sconfitta che brucia ma che fa salire l’asticella dell’autostima dell’Hellas di Juric che si conferma osso duro per tutti. Qui, duelli personali e di reparto, fra Napoli e Verona.
Milik si sblocca e beffa la seconda miglior difesa del campionato, in due occasioni
Agli attaccanti basta una fiammata, una intuizione, un solo gol per sbloccarsi e mettersi alle spalle un periodo davvero complicato. Un discorso tagliato su misura per Arkadiusz Milik capace, dolo la rete in nazionale di domenica scorsa contro la Macedonia del Nord, di ritornare grande. Quel bomber letale, di cui il Napoli ha un estremo bisogno. Il #99 parte bene, poi si spegne a metà primo tempo sotto i colpi di un Verona pugnace ma che non ci sta solo a difendere. E anzi attacca e mette in crisi più volte il pacchetto arretrato dei padroni di casa. Ma poi, al 37’, appunto, il guizzo. La zampata del goleador ritrovato. Fabian Ruiz imbuca al centro sugli sviluppi di un corner napoletano e il polacco attacca il primo palo anticipando tutti, pure la difesa che, ad oggi, era la seconda migliore del campionato dietro l’Inter, battendo un incolpevole Silvestri. Per il punto del vantaggio, dell’1-0 ma, soprattutto, della rinascita personale: mai, infatti, prima di questa difficile annata, l’ex Ajax era arrivato al 19 di ottobre senza una marcatura personale all’attivo. E quindi, anche per recuperare il terreno perduto, al 68’, arriva il raddoppio. Su punizione di Insigne, Milik ci mette il piede anticipando, ancora una volta, tutti sul primo palo col polacco che di punta beffa, per la seconda volta, Silvestri.
Meret insuperabile, saracinesca contro l’attacco ospite
Il duello attacco-difesa, specie nel primo tempo, vede gli ospiti infrangersi spesso e volentieri su un muro di gomma. Ma non ci riferiamo a quello che, solitamente, costruiscono Manolas e Koulibaly, comunque buoni protagonisti del match, ma a quello che stasera erige Meret. Che, reduce dagli impegni della nazionale, da terzo dietro a Sirigu e Donnarumma, lancia chiari messaggi a tutti, Mancini compreso. Dalle sue parti non si passa. Nemmeno al termine di un black out collettivo che colpisce la difesa partenopea al 17’. Prima Lazovic, poi Veloso e infine Pessina, in rapida successione, trovano il no di Meret che smanaccia, si distende a destra e a sinistra respingendo tutti. Pure gli applausi, scroscianti, del ‘San Paolo’. La sua missione è parare tutto e oggi Meret è super. Mancini avvisato.
Allan lotta sulla mediana, e blocca Pessina e Zaccagni. Fabian Ruiz dispensa qualità
La partita, sponda azzurra, non è affatto semplice. I ritmi sono elevatissimi e gli scontri in mezzo al campo roventi. E quando ci sono queste premesse, lato Napoli, si erge ad assoluto protagonista un mastino verdeoro di nome Allan. Un mastino che pressa a tutto campo, morde le caviglie degli avversari, getta il cuore oltre l’ostacolo e combatte su ogni pallone. Anche contro le buone geometrie di Veloso e Amrabat, anche contro le sortite con e senza palla dei due trequartisti in appoggio a Stepinski come Zaccagni e Pessina. Che trovano qualche varco utile, ci provano, pur trovando spesso, sulle proprie tracce, il solito, inesauribile Allan. Che regala quantità e dinamismo in piena sintonia con un Fabian Ruiz, anche se non sempre continuo, molto positivo, e non solo per l’assist per Milik.
Di Lorenzo utile anche a sinistra, Insigne positivo nella "nuova" veste
Nel festival dei cambi di posizione, quelli decisi da Ancelotti per Di Lorenzo, spostato a sinistra, e Insigne, nei panni della seconda punta/trequartista, l’ex tecnico del Milan trova ottime risposte da ambo le parti. Il numero #22, interpretando al meglio il ruolo di fluidificante pure a sinistra, dimostra la sua pluridimensionalità, la sua versatilità e la sua fiducia anche in un ruolo, per lui, del tutto inedito.
Mentre il #24, tornato più vicino alla porta, sia pure a corrente alternata, regala lampi di genio, di classe e intuizioni vincenti che agevolano il successo dei suoi. Sveltendo la manvora da trait d’union fra centrocampo e attacco e poi calciando una punizione, dalla sinistra, che trova pronto un Milik in serata di grazia. È tornato il sereno? Lo scopriremo presto, intanto, Di Lorenzo e Insigne, ci sono eccome.
Tabellino e voti
Napoli (4-4-2) #1 Meret 7; #2 Malcuit 6.5, #44 Manolas 6.5, #26 Koulibaly 6.5, #22 Di Lorenzo 7; #7 Callejon 6, #5 Allan 6.5, #8 Fabian Ruiz 6.5, #34 Younes 6+ (dal 65’ Zielinski 6+); #24 Insigne 6.5 (Dal 76’ Mertens 6), #99 Milik 7.5 (Dal 81’ Llorente s.v.). A disposizione: #25 Ospina, #27 Karnezis; #13 Luperto, #62 Tonelli, #31 Ghoulam, #6 Mario Rui; #12 Elmas, #20 Zielinski, #70 Gaetano; #14 Mertens, #9 Llorente. Allenatore Carlo Ancelotti 6.5
Verona (3-4-2-1) #1 Silvestri 5; #13 Rrahmani 6, #24 Kumbulla 6-, #21 Gunter 5; #5 Faraoni 5.5, #34 Amrabat 6 (Dal 81’ Tutino s.v.), #4 Miguel Veloso 6, #88 Lazovic 6; #20 Zaccagni 5.5 (Dal 52’ Salcedo 5.5), #32 Pessina 5.5; #9 Stepinski 5 (Dal 60’ Di Carmine 5). A disposizione: #22 Berardi; #3 Vitale, #33 Empereur, #15 Bocchetti, #27 Dawidowicz, #98 Adjapong; #15 Verre, #25 Danzi, #8 Henderson; #10 Di Carmine, #66 Tutino, #29 Salcedo. Allenatore Ivan Juric 6