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Osimhen torna dove fu buttato via: “Il club disse che era inutile, uno zoppo che correva in tondo”

Stasera Victor Osimhen tornerà in Germania per Eintracht-Napoli: proprio in terra teutonica fu scartato senza pietà e ritenuto un bidone senza futuro. Il match di Champions League del Napoli sarà l’occasione per mostrare a qualcuno che si sbagliava, e di parecchio.
A cura di Paolo Fiorenza
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Stasera Victor Osimhen tornerà in quella Germania che anni fa lo scartò giudicandolo un bidone senza futuro nel calcio. Il suo Napoli giocherà il match di andata degli ottavi di Champions League in casa dell'Eintracht Francoforte e il 24enne nigeriano vorrà dimostrare a chi lo buttò via che si sbagliava, e di parecchio. Chi commise quello che oggi appare come un errore gigantesco – non solo da un punto di vista tecnico ma anche economico, visto che parliamo di un giocatore che adesso vale oltre 100 milioni – fu il Wolfsburg, che prima lo scovò a Lagos e poi però lo bocciò senza appello.

Dopo aver vinto nel 2015 i Mondiali Under 17 con la Nigeria, laureandosi anche capocannoniere del torneo, Osimhen attese il compimento dei 18 anni perché il club della Bassa Sassonia annunciasse il suo arrivo in Germania l'1 gennaio 2017, con un contratto di tre anni e mezzo. L'avventura in Bundesliga iniziò male e finì peggio, tra un infortunio che lo tenne fuori nei primi mesi, facendolo esordire solo a maggio, e poi anche la malaria che lo colpì. Tre presenze nello scampolo di prima stagione giocata e tredici in quella successiva (due salvezze soffertissime del club, entrambe allo spareggio), con ulteriori problemi al polpaccio e alla spalla che ne limitarono l'impiego. In tutto zero gol segnati e tre sole presenze da titolare: del bomber che prometteva sfracelli non c'era più traccia, ma anche la fiducia che avevano in lui era pari a zero.

Victor Osimhen con la maglia del Wolfburg
Victor Osimhen con la maglia del Wolfburg

Cosa accadde a quel punto lo racconta oggi Jorg Schmadtke, che nell'estate del 2018 arrivò al Wolfsburg assieme a Marcel Schafer per prendere le redini sportive del club della Volkswagen allo scopo di rilanciarlo. "Quando sono arrivato qui, Osimhen correva in tondo e anche zoppicando – dice a Kicker – La comunicazione che ho ricevuto dal club in quel momento è stata: non abbiamo un attaccante. Quelli che abbiamo sono inutili". Col senno di poi, Schmadtke ammette il clamoroso errore: "Ovviamente non è stata una buona mossa".

Schafer a sua volta ricorda: "Quando siamo arrivati ​​nell'estate del 2018, Victor era praticamente pronto per partire. Il passaggio in Belgio è stato importante per lui all'epoca, l'ambiente lì lo ha sicuramente aiutato. Ma era chiaro: voleva cambiare". Il Wolfburg mandò l'attaccante nigeriano in prestito allo Charleroi, dove – non più condizionato da problemi fisici – riesplose con 20 gol in 36 presenze. Eppure non fu abbastanza per far capire al club tedesco che era arrivato il momento di puntare con decisione su di lui, che a fine stagione fu riscattato per 3 milioni dalla società belga, che dopo due giorni fece cassa cedendolo al Lille del lungimirante Ds Campos per 12 milioni.

Osimhen è l'idolo di Napoli con Kvratskhelia: stanno trascinando gli azzurri allo Scudetto
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L'ottima stagione in Ligue 1 fu il preludio alla cessione al Napoli l'anno dopo per 70 milioni, operazione che ne fece l'acquisto più costoso della storia azzurra. Il resto lo conosciamo bene: il diamante grezzo ora brilla come pochi in Europa e si presenta sul palcoscenico della Champions con un bottino stagionale di 19 reti in 23 presenze. Stasera Victor avrà decisamente ulteriori motivazioni per mostrare a qualcuno che si era sbagliato.

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