Osimhen rivive il giorno in cui è cambiato tutto: “Il padrone di casa tirò via il tetto”
Victor Osimhen in questo momento è il miglior attaccante della Serie A, è quello che ha realizzato più gol di tutti: 19 in 21 partite di campionato. Una media gol eccezionale per questo attaccante nigeriano che, come tutto il Napoli, sta cullando un grande sogno, quello dello scudetto. Il bomber, alla terza stagione con la maglia partenopea, in questo momento sente anche tanti rumors di mercato, ma è focalizzato solo sul Napoli, ancora in corsa anche in Champions. Osimhen vive dunque un bellissimo periodo, ma non dimentica tutte le difficoltà vissute nella sua giovinezza, e dopo aver ricevuto il premio di miglior atleta straniero in Italia dall'Associazione della Stampa Estera ha raccontato una triste storia del suo passato.
Osimhen ha ricevuto un importante riconoscimento, è stato nominato miglior atleta straniero dall'Associazione della Stampa Estera. Dopo la premiazione il centravanti ha risposto a una serie di domande, toccando vari argomenti. Ha parlato della Serie A: "Giocare qui in Italia è bellissimo per me. So che la gente considera la Premier League il campionato più importante al mondo, ma per ora non ci penso, non so cosa accadrà. Io sto lavorando duro e sono felice di giocare a Napoli. Quando arrivi a Napoli da calciatore ti innamori ancor di più del calcio perché la gente dedica la vita al calcio e a tifare la squadra della città".
E naturalmente del Napoli: "Questo calore mi spinge ad avere una missione da compiere per questa gente. Loro mi rendono molto felice e io voglio dare loro qualcosa di indimenticabile. Abbiamo tutti l'opportunità di diventare icone di questa città", e di Kvaratskhelia il suo partner offensivo: "È un ragazzo eccezionale, l'ho capito subito. Tutti gli vogliono bene nello spogliatoio, non solo per quello che fa in campo ma anche per quello che fa fuori. Io credo che possa vincere il Pallone d'Oro nei prossimi anni e spero che porti anche tanti successi al Napoli".
Il centravanti classe 1998 – grande annata per gli attaccanti – ha parlato anche del suo passato, della sua infanzia, che è stata molto complicata. Osimhen perse la madre che era un bambino, poco dopo il padre perse il lavoro. Victor iniziò a pulire le grondaie per pochi spiccioli e a un certo punto iniziò a vendere l'acqua in strada.
Quei momenti non li dimentica e c'è una situazione precisa fissa nella sua mente: "Ricordo quando il padrone di casa della mia famiglia a Lagos ha tirato via il tetto. Eravamo io, mia nipote, mio padre e mia sorella. Eravamo a casa, e lui così ha pagato i suoi debiti con la nostra casa. Li ho capito che dovevo fare qualcosa per cercare di aiutare la mia famiglia. Così ho iniziato a vendere l'acqua in strada, e dopo averla venduta la sera andavo ad allenarmi con i miei amici ed è allora uno dei ragazzi mi ha visto e mi ha portato nell'Under 17. Quella è stata davvero la svolta della mia vita".