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Osimhen ricorda il terribile scontro con Skriniar: “Per me è stata un’esperienza pre-morte”

Victor Osimhen, lo scorso 21 novembre, riportò numerose fratture scomposte all’orbita e allo zigomo dopo uno scontro di gioco con Skriniar durante Inter-Napoli.
A cura di Alessio Morra
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Victor Osimhen si sta godendo ancora qualche giorno di vacanza in Nigeria, tra poco più di una settimana dovrà tornare a Napoli, perché l'inizio del ritiro sta per iniziare. In patria ha rilasciato un'intervista, in cui ha parlato di tanti argomenti, e soprattutto è tornato a parlare dell'infortunio che ha subito nella partita con l'Inter dello scorso 21 novembre. Lo scontro con Skriniar lo ha tenuto fuori dal campo per oltre due mesi e lo ha costretto a giocare con una maschera protettiva per tutto il resto del campionato.

Il 21 novembre scorso il Napoli si presenta a San Siro, sfida l'Inter campione d'Italia: è una sfida di cartello, splendida per gli spettatori neutrali che si godono delle emozioni fino al 97′ quando i partenopei vanno a un passo dal 3-3. Vince l'Inter, che infligge la prima sconfitta in campionato a Spalletti, che dopo la gara però è soprattutto preoccupato per le condizioni di Osimhen, che era uscito dal campo a metà ripresa dopo uno scontro aereo con Milan Skriniar.

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Uno scontro fortuito, lo slovacco si scuserà poi più volte successivamente, che costa carissimo al bomber nigeriano che finisce in ospedale dove gli esami strumentali evidenziano fratture multiple scompose dell'orbita e dello zigomo sinistro. Si parla subito di uno stop molto lungo, che vedendo le immagini sono quasi secondari in quel momento.

Osimhen si chiude in sé stesso, soffre tantissimo, resta in silenzio anche sui social per diversi giorni, sa che ha davanti a sé un doloroso Everest da scalare. L'attaccante subisce un'operazione, poi torna in campo faticosamente giocando con una maschera di ferro protettiva.

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In un'intervista, alla radio nigeriana Wazobia FM, per la prima volta ha parlato di quel terribile infortunio e lo ha fatto usando delle parole molto forti: "Quella è stata quasi un'esperienza pre-morte. Solo io posso spiegare come mi sono spiegato in quel momento. All'arrivo in ospedale, ho detto al chirurgo che, nel giro di due settimane, sarei tornato in campo, invece ero pieno di fratture che mi hanno dovuto riparare dall'interno".

L'attaccante del Napoli ha rivelato che è stata durissima per lui anche nei giorni seguenti: "Per giorni non sono riuscito a dormire, né a mangiare per via del dolore. Ma ho stretto i denti e lottato dalla voglia che avevo di tornare in campo", e ancora adesso non è semplice: "Ho qualcosa come 18 viti sulla mascella". 

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