Osimhen positivo al Covid, salta la visita di controllo: è bloccato in Nigeria
Positivo al Covid-19 ma asintomatico, come si apprende dal comunicato del Napoli. Victor Osimhen era atteso in Italia: la giornata di domani, 31 dicembre, sarebbe stata dirimente per capire se e quando sarebbe potuto tornare in campo anche alla luce della Coppa d'Africa e della convocazione con la sua nazionale, la Nigeria. L'attaccante aveva un appuntamento importante segnato in agenda: sottoporsi alla visita di controllo con il professor Tartaro (che lo aveva operato per le fratture multiple subite a causa dello scontro di gioco con Skriniar dell'Inter).
È saltato tutto, il calciatore è bloccato in Nigeria e non potrà muoversi fino a quando non sarà scaduto il periodo di quarantena e non avrà superato il contagio. Senza un tampone negativo che ne accerta la guarigione è obbligato a restare in patria. È la seconda volta che gli capita: è successo anche un anno fa, pure allora era in patria e reduce da un infortunio (ma alla spalla).
"La SSC Napoli comunica che il giocatore Victor Osimhen è positivo, asintomatico, al Covid-19 l'esecuzione del tampone prima del viaggio in Italia, dove domani era prevista una visita di controllo del Prof. Tartaro. Di conseguenza – si legge ancora nella nota della società partenopea -, le autorità locali hanno disposto l'isolamento del giocatore e il check-up sarà riprogrammato dopo la negativizzazione e il suo rientro in comunità".
Una brutta notizia per il club partenopeo – che invece aveva accolto con soddisfazione i recuperi di Insigne e Fabian Ruiz) e per lo stesso calciatore. Una brutta notizia che rende più ingarbugliata la situazione del giocatore: al netto della fuga in avanti sulla partecipazione al trofeo con le "super aquile", senza il responso medico che ne attesti condizioni tali da poter essere schierato in campo usufruendo di una mascherina protettiva nulla può ipotizzare. Eventualità difficile, sulla quale lo stesso club ha preferito non esprimersi alla luce della prognosi di 90 giorni e dei rischi di pericolose ricadute.
Il dispositivo medico ha sì permesso all'ex Lille di allenarsi in gruppo ma basta ancora. In partita le sollecitazioni e i pericoli sono differenti. Ecco perché, se nei giorni scorsi aveva lasciato trapelare la volontà di essere a disposizione di Luciano Spalletti in occasione della partita con la Juventus prima di raggiungere i compagni di nazionale, adesso è costretto a rivedere i suoi piani.