Osimhen nervoso dopo Napoli-Sassuolo, sbotta e nessuno capisce perché: lo spiega Garcia
Nervoso. Accigliato. Gesticola in maniera palese. Victor Osimhen esce dal campo dopo Napoli-Sassuolo nervoso, come se le cose fossero andate male. Come se gli azzurri non avessero fatto un sol boccone di un avversario che ci ha messo un po' d'impegno ma nulla ha potuto al cospetto dei campioni d'Italia. L'obiettivo delle telecamere si ferma sull'attaccante nigeriano: ha un'espressione stampata sul viso che cozza con il risultato (2-0) e per l'andamento del match che i partenopei hanno orientato a loro piacimento.
Una sbavatura? Non aver chiuso la sfida prima e portato a casa la seconda vittoria di fila con un punteggio più largo. Dietro la reazione della punta c'è forse proprio questa ragione: avrebbe voluto spaccare il mondo come sempre, s'è dovuto accontentare di un calcio di rigore. Non è questione d'interesse personale: fosse stato così, non avrebbe lasciato a Raspadori l'opportunità di battere il secondo penalty. È questione di personalità di indole, di voglia di vincere e dare tutto. Lo ha confermato anche Rudi Garcia nelle interviste del dopo gara.
"Victor aveva ragione a essere arrabbiato – le parole del tecnico azzurro a Dazn -. Il nostro obiettivo non era solo vincere. Non abbiamo preso gol, abbiamo giocato bene, ma potevamo fare meglio in avanti e fare qualche gol in più. Per segnare di più serve, però, prendere la porta. E noi, stasera, siamo stati molto imprecisi". A corredo c'è anche una riflessione sulla generosità da parte del nigeriano in occasione del tiro dal dischetto. "È stato un gran bel gesto, l'ho apprezzato molto".
A proposito di Raspadori, Garcia chiarisce anche ‘come lo vede in campo'. Gli chiedono qual è il suo ruolo e la replica del tecnico dei partenopei è molto precisa. "Può giocare nei tre dietro la punto e fare tutto in avanti. Sono certo che segnerà e farà anche tanti assist. Credo che sia un calciatore che va sfruttato e sono molto soddisfatto di lui perché si mette molto al servizio della squadra. Per me non è giocatore che può stare solo sulla riga (sulla fascia, ndr) ma deve e può entrare e stare in area per agevolare Osimhen".
Altra riflessione di Juans Jesu e Natan, con quest'ultimo ancora in panchina. "Ha bisogno di tempo, deve imparare il nostro calcio e la lingua… deve inserirsi meglio. Tra Juan Jesus e Ostigard ho scelto l’esperienza del primo e lo considero un leader di questa squadra".
Kvara s'è visto solo a gara in corsa, Garcia ha spiegato così la sua decisione: "Ho preferito farlo entrare dopo anche perché lui ha fatto una preparazione spezzettata. Cosa gli chiedo? Deve chiamare la palla nello spazio, venire tra le linee perché così diventa più imprevedibile tatticamente".