Osimhen ha vissuto un incubo: “Siamo dovuti saltare giù dall’aereo, poi quei colpi sul bus”
Nigeria e Ghana si giocano tutto nell'ultima gara che vedrà sfidarsi le due Nazionali africane più forti e pronte a darsi battaglia per un posto ai Mondiali 2022 in Qatar. Dopo lo 0-0 dell'andata la Nigeria vuole sfruttare il fattore campo per battere in casa i rivali storici e centrare la qualificazione. Un match che si prospetta ricco di colpi di scena in campo e soprattutto fuori. A giudicare da ciò che è accaduto nel match d'andata in Ghana infatti, c'è da attendersi un clima a dir poco incandescente all'Abiola National Stadium di Abuja. Per vincere servirà qualsiasi cosa, anche l'escamotage più improponibile e inatteso, come quelli adoperati dal Ghana all'andata.
Il cosiddetto ‘Brasile d'Africa' ha infatti pensato bene di accogliere in maniera particolare gli avversari in vista del match della scorsa settimana. Difficile non notare la perfida strategia del Ghana nell'ostacolare con qualsiasi mezzo la Nigeria. Dall'arrivo in aeroporto alla conferenza stampa che anticipa la gara fino all'inno nazionale e alla bandiera rovesciata mostrata in campo prima del calcio d'inizio. Ma non è tutto. Anche il tragitto del pullman della squadra prima della partita era stato ostacolato dai tifosi per strada e dal traffico formatosi che ha costretto la Nigeria ad arrivare nello spogliatoio con 40 minuti di ritardo iniziando la partita con soli 20 minuti di riscaldamento.
Tutto è iniziato però dall'arrivo di Osimhen e compagni in Ghana. All'apertura del portellone dell'aereo, i giocatori erano pronti a scendere le scalette, ma una volta fuori si sono accorti che la scala era troppo bassa ed erano quindi costretti a saltare con il trolley. Un primo sgambetto del Ghana evidenziato dall'account social della Federazione nigeriana con un video. Ma è solo l'inizio di una lunga vigilia del match.
La classica conferenza stampa che anticipa la gara con tanto di capitano e CT della Nigeria presenti, è stata caratterizzata dall'ennesimo ‘errore' nelle misure. I microfoni della stampa erano poggiati su un tavolo palesemente più basso rispetto alle sedie messe a disposizione degli intervistati. Quest'ultimi erano così costretti a inarcarsi in avanti per poter parlare.
A quel punto la Nigeria si accorge che quelli non erano altro che trappole pensate proprio per rendere impossibile la permanenza della Nazionale nigeriana in Ghana. Il giorno della partita poi, il pullman della squadra è arrivato allo stadio in netto ritardo rispetto alla tabella di marcia. Ma i giocatori erano rimasti scioccati già dalla scaletta all'aeroporto. "Una volta atterrati siamo dovuti saltare giù e alcuni di noi hanno portato un grosso bagaglio a mano" ha detto Victor Osimhen a ElegbeteTV Sports.
Poi il folle racconto del viaggio dall'albergo allo stadio: "Dal nostro hotel allo stadio ci vogliono circa 25-30 minuti, quindi una volta arrivati lì c'era un'enorme folla ghanese, che ci urlava contro, colpiva il nostro autobus e faceva segni – ha raccontato l'attaccante del Napoli – Siamo stati nel traffico fino a 45 minuti prima di arrivare allo spogliatoio. Una volta lì non erano trascorsi nemmeno 20 minuti che Yobo è venuto da noi per dirci di uscire".
Il racconto del bomber dei partenopei mette in evidenza il clima surreale che ha contrassegnato questa partita. "Non abbiamo nemmeno ispezionato il campo come in una normale partita e mai siamo stati abituati a questo genere di cose. Non è stato davvero professionale".
Una volta in campo l'inno nazionale della Nigeria è stato suonato in ritardo e la bandiera della Nazionale che solitamente viene issata in campo prima dell'inizio della gara, era stata girata al contrario. Per il resto la partita è iniziata con un carico di tensione enorme ed è finita con il punteggio di 0-0 dopo una colonna sonora di fischi durata 90′ nei confronti della Nigeria.
A questo punto la gara di ritorno si prospetta ricca di nuovi colpi di scena. Il primo si è già palesato proprio nel corso della rifinitura del Ghana alla vigilia della partita. Nel corso dell'allenamento, le luci dello stadio si sono spente lasciando i Black Stars bloccati e costretti ad interrompere bruscamente il loro esercizio.
Stesso scenario che si è verificato anche nella sala conferenze rimasta al buio prima del consueto incontro con la stampa da parte dell'allenatore del Ghana. Ciò ha indotto i ghanesi a esprimere il loro dispiacere sui social. Qualcuno l'ha definita una "tattica mafiosa".