Osimhen dimesso dalla clinica ma i tempi di recupero sono ancora incerti
Dieci, al massimo quindici giorni di riposo poi le condizioni di Victor Osimhen saranno valutate di nuovo e se ne saprà di più sui possibili tempi di recupero dell'attaccante. La prognosi è di 90 giorni, come indicato dal chirurgo maxillo-facciale, Gianpaolo Tartaro, che ha effettuato l'intervento durato oltre 3 ore complesso abbastanza (considerate le lesioni) da richiedere l'applicazione di 6 placche e 18 viti. Operato nei giorni scorsi per la ricomposizione delle gravi fratture riportate allo zigomo sinistro, il calciatore del Napoli è stato dimesso questa mattina dalla clinica Ruesch.
Non c'è certezza ancora su quali siano i tempi di recupero e, soprattutto, se potrà partecipare o meno alla Coppa d'Africa. Vicenda quest'ultima tornata in auge nei giorni scorsi a causa anche di un audio (poi smentito dallo stesso specialista) nel quale una persona che s'era spacciata per Tartaro affermava di aver ricevuto pressioni da parte del presidente, Aurelio De Laurentiis, così da evitare la convocazione in nazionale di Osimhen. Un fake, così è stato definita quella traccia registrata su WhatsApp a corredo di quanto accaduto a San Siro domenica scorsa, durante la gara di campionato con l'Inter.
Il 2021 dell'ex Lille s'è chiuso in maniera traumatica al "Meazza": lo scontro di gioco con Skriniar lo ha mandato ko in un momento delicato della stagione. Il messaggio d'incoraggiamento dedicatogli dal difensore nerazzurro fa il paio con il tweet che l'Inter condivise sui social a distanza al termine della partita di campionato. "La SSCN e il Dottor Raffaele Canonico – si legge nella nota ufficiale dei partenopei – ringraziano l’@Inter e in particolare l’AD Giuseppe Marotta e il Dottor Piero Volpi, oltre al personale del Niguarda di Milano, per la preziosa e immediata collaborazione in occasione dell’infortunio di Victor Osimhen". Tra Europa League e campionato saranno circa quindici i match che Osimhen sarà costretto a saltare, privando Spalletti del terminale offensivo sul quale aveva costruito l'identità della sua squadra.