Osimhen accusato dal cognato di aver fatto arrestare la sorella: tutto per una questione di soldi
Victor Osimhen sta vivendo in maniera molto particolare questa pausa per le nazionali. Secondo quanto pubblicato dal cognato, Osita Okolo, il numero 9 del Napoli avrebbe mandato il DSS (servizio di sicurezza nazionale nigeriano) ad arrestare sua moglie, ovvero sorella del giocatore.
Una vicenda piuttosto singolare e ancora poco chiara.
In base a quanto ha scritto sul suo profilo di Twitter il signor Okolo, il DSS avrebbe arrestato la moglie presso la loro abitazione e l'avrebbe portata via con la forza. I motivi dell’arresto sarebbero legati ad una disputa legale tra Osimhen ed il cognato Okolo, perché il centravanti della squadra campione d'Italia non gli avrebbe riconosciuto delle commissioni sul suo trasferimento al Napoli dal Lille in quanto membro del suo entourage.
Subito si è scatenato un enorme tam tam mediatico intorno a questa storia ma nelle prossime ore, quasi sicuramente, ci saranno degli aggiornamenti
Nell'ultima uscita con la maglia della Nigeria il calciatore si è procurato un infortunio che tiene il Napoli col fiato sospeso: nell'amichevole contro l'Arabia Saudita di Roberto Mancini il centravanti azzurro è uscito al 58′ e subito si è temuto il peggio ma solo nella giornata di lunedì si avranno notizie più precise. Lo hanno detto alla Afp alcuni dirigenti della Nigeria.
Sullo stato di salute di Osimhen si è espresso così il CT della Nigeria, José Peseiro, ai microfoni di OmaSportsTV: "Siamo in contatto con il Napoli, alla fine di ogni partita inviamo un rapporto per aggiornare i club essendo noi i responsabili della salute dei calciatori. Osimhen è fantastico, tutti abbiamo bisogno di lui. Ora faranno gli esami e poi decideremo se tornerà a Napoli o resterà qui in base all'entità dell'infortunio. Ma in tre giorni farlo giocare di nuovo può essere pericoloso, forse salterà la prossima. Rischiarlo significherebbe poi rischiare di averlo fermo per un mese o due. Ovvio vorrei giocasse, ma dobbiamo rispettare i club che lo pagano. Questo vale per tutti".