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Osimhen accerchiato dai bambini prima della partita: è invaso dall’affetto dei piccoli tifosi

Prima della sfida decisiva contro il Braga Osimhen è stato circondato dalle mascotte: nel tunnel degli spogliatoi i bambini hanno festeggiato il nuovo Pallone d’Oro Africano.
A cura di Ada Cotugno
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Dopo oltre due mesi di astinenza dal gol Victor Osimhen ha lasciato il segno in una serata importantissima per il suo Napoli. Grazie alla sgroppata di Natan ha ricevuto davanti alla porta il pallone per il 2-0 al Braga, un risultato che spinge gli azzurri agli ottavi di Champions League come secondi del girone. Il nigeriano si è sbloccato dopo la notte più bella della sua carriera, quella in cui ha vinto il suo primo Pallone d'Oro Africano: un riconoscimento preziosissimo che incorona la sua ultima stagione, culminata con la vittoria dello Scudetto e con il titolo di capocannoniere della Serie A.

In questo campionato l'attaccante sta attraversando diverse difficoltà tra problemi fisici, cali di rendimento e qualche perturbazione all'interno dell'ambiente che non gli ha ancora permesso di incidere come un anno fa. Ma nonostante tutto per Walter Mazzarri è un titolare inamovibile e anche per i suoi tifosi resta uno dei grandi idoli, soprattutto per i più piccoli che grazie a lui hanno potuto sognare.

Sono proprio i bambini i primi a sostenerlo e incitarlo, facendo sentire la propria voce nei momenti più importanti. Prima di scendere in campo contro il Braga il giocatore infatti è stato preso letteralmente d'assalto dalle piccole mascotte che attendevano nel tunnel degli spogliatoi i giocatori da accompagnare in campo. Appena è comparso Osimhen una decina di piccoli tifosi lo hanno accerchiato per abbracciarlo, avvicinarsi a lui e battere il cinque.

E ovviamente il nigeriano non si è sottratto all'ondata d'affetto, riservando per ognuno di loro un gesto gentile prima di scendere in campo. Nonostante la concentrazione per l'impegno decisivo e l'ansia pre-partita che spesso si fa sentire, Osimhen si è lasciato trascinare dall'entusiasmo dei bambini con un grande sorriso, una specie di rito propiziatorio che gli ha permesso di spezzare il digiuno da gol che durava dall'8 ottobre.

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