Oscar è sparito in Cina da sette anni: il brasiliano vince il campionato ma nessuno lo sa
Al di fuori della Cina nessuno sa che Oscar ha trascinato il suo Shanghai Port al secondo titolo nazionale: il 32enne centrocampista brasiliano ha messo a referto 9 gol e ben 15 assist nelle 30 partite giocate nella Chinese Super League. Oscar è a Shanghai da sette anni, ormai sparito agli occhi del mondo dopo essere stato uno dei giocatori più in vista nel calcio europeo, convocato 48 volte nella nazionale verdeoro. L'ex San Paolo e Chelsea è rimasto da tempo l'unico giocatore con uno stipendio irreale nel calcio cinese, mentre tutti gli altri nomi eccellenti sono ormai andati via da tempo: la sua ‘condanna' – ovviamente consapevolmente accettata – sono i 24 milioni netti che si mette tuttora in tasca ogni anno, a fronte del tetto di 3 milioni imposto per legge dal governo cinese all'inizio del 2020.
È in quel momento di quasi 4 anni fa – per il corso che presero fortuitamente gli eventi – che furono messe le fondamenta della prigione dorata di Oscar. La sua intenzione iniziale, infatti, era simile a quella di molti altri suoi colleghi: trasferirsi in Cina per due o tre anni, prendersi il malloppo e poi tornare ancora relativamente giovane al calcio di alto livello. "Tutti i giocatori di calcio vogliono guadagnare soldi per aiutare le loro famiglie – disse con sincerità in un'intervista del 2017, l'anno dopo che si era accasato a Shanghai dal Chelsea – Quando ho preso la decisione di venire qui, pensavo più alla mia famiglia che alla mia carriera". A quel punto peraltro il brasiliano sembrava abbastanza sicuro che fosse solo una cosa temporanea: "Spero che tra due o tre anni possa tornare in una grande squadra in Europa. Quello che mi piace di più è giocare ad alto livello. Sono ancora giovane, posso tornare".
In quel momento Oscar aveva 26 anni, oggi ne ha 32 ed è ancora a Shanghai, col contratto che andrà a scadenza a fine 2024. La sliding door della vicenda è stata nel dicembre del 2019, quando il brasiliano ha rinnovato il contratto per altri cinque anni: momento migliore non poteva scegliere per farlo. Un mese dopo, infatti, il governo cinese ha imposto un tetto salariale individuale di 3 milioni di euro all'anno per i giocatori stranieri nella Super League. Da qui è partita la ‘fuga' di tutte le altre stelle che erano andati a prendersi i soldi in Cina: in quella breve stagione aurea ci hanno giocato gente come Paulinho, Ramires, Lavezzi, Gervinho, Hulk, Yilmaz, Jackson Martinez, Tevez, Witsel, Mascherano, Yannick Carrasco, Pato.
Ad oggi in Cina ‘sopravvive' solo Oscar come top player, visto che Marouane Fellaini è andato a scadenza il mese scorso con lo Shandong Taishan e non ha rinnovato il contratto. La carriera di Oscar è volata via in questi 7 anni con due campionati vinti e una fortuna messa in banca, ma senza che sostanzialmente nessuno al di fuori dell'Asia abbia mai visto una sua singola giocata, inclusi i Ct del Brasile – in primis Tite – che lo hanno abbandonato al suo destino non convocandolo più dopo che ha lasciato il Chelsea: parliamo di un calciatore che era partito titolare in tutte le partite della Seleçao ai Mondiali del 2014.
Molti si chiedono perché Oscar sia ancora lì e non è estranea alla questione la sua infanzia trascorsa in povertà: suo padre morì in un incidente stradale quando aveva tre anni, sua madre lo ha cresciuto da sola con due sorelle, sbarcando il lunario vendendo vestiti da casa. I guadagni del calcio sono stati la svolta della loro vita ed è comprensibile che il paulista non voglia lasciare sul tavolo neanche un centesimo di quello che la sorte ora gli sta concedendo.
L'allenatore portoghese Vitor Pereira ha allenato Oscar in Cina tra il 2017 e il 2020, le sue parole a ‘The Athletic' aiutano ulteriormente a capire: "Si è adattato molto bene alla vita a Shanghai. A sua moglie e ai suoi figli piace e hanno molti amici. Se non gli piacesse, non sarebbe lì". Se la patria è dove si sta bene, Oscar a quanto pare ne ha trovata una dove sta una bellezza. Una corrispondenza di amorosi sensi calcistici che è ricambiata alla grande dal suo club, che in questi anni ha fatto di tutto per trattenerlo.
Il brasiliano ha detto che numerosi club si sono messi in contatto con lui, l'ultimo è stato il Flamengo, che ad inizio 2023 si era offerto di prenderlo in prestito durante la pausa tra una stagione e l'altra in Cina. Proprio Pereira era l'allenatore del Flamengo e dunque ci ha provato concretamente: "Ho cercato di riportarlo in Brasile. Ne abbiamo parlato ed è quasi accaduto, ma i cinesi hanno detto di no. Avevano paura di perderlo. Hanno preferito tenerlo, anche se da loro non si giocava. Temevano che si sarebbe appassionato al calcio giocato in Brasile, quindi è andata così. Ha trascorso mesi senza fare nulla quando avrebbe potuto allenarsi e giocare". Tra un anno esatto Oscar sarà libero e avrà 33 anni: chissà che non mantenga quella vecchia promessa fatta a se stesso di tornare in un calcio competitivo.