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Orsato in Arabia dopo la fuga di Collina, Rosetti e Rizzoli dall’Italia: “Il motivo è politico”

Gianpaolo Calvarese, ex arbitro di Serie A, a Fanpage.it ha parlato di ciò che potrà accadere in caso di trasferimento di Daniele Orsato in Arabia Saudita. Non una novità per l’Italia dopo i casi Collina, Rosetti e Rizzoli: “Il motivo è politico”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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L'arbitro Daniele Orsato potrebbe finire in Arabia Saudita al termine di questa stagione. Un'indiscrezione clamorosa che aprirebbe nuovi e rischiosi scenari per il futuro dell'AIA e del mondo arbitrale italiano in generale. Un pericolo concreto se si considera che in passato anche altri direttori di gara di spessore come Pierluigi Collina, Roberto Rosetti e Nicola Rizzoli hanno trovato rifugio all'estero tra Uefa, Fifa e altre Federazioni per proseguire la loro carriera professionale dopo l'addio al campo.

Gianpaolo Calvarese, ex arbitro di Serie A con all’attivo più di 300 gare nella massima serie considerando tutti i ruoli (arbitro, VAR e arbitro addizionale), a Fanpage.it ha parlato proprio di quanto potrebbe accadere a Orsato e alle ripercussioni che un suo possibile addio all'Italia potrebbe avere sull'AIA. Di certo quello del possibile passaggio del direttore di gara di Schio in Arabia sarebbe l'ennesima fuga all'estero dei migliori fischietti italiani e questo fa presagire a un problema di fondo nel sistema.

L'ex arbitro Gianpaolo Calvarese.
L'ex arbitro Gianpaolo Calvarese.

Perché il possibile approdo di Orsato in Arabia può essere un pericolo per il sistema arbitri in Italia?
"Può essere un pericolo perché Orsato dagli addetti ai lavori e non, è riconosciuto come una persona di certi valori, integerrima, una guida anche per i giovani arbitri. Persone di campo così devono rivestire ruoli importanti come designatore o presidente".

Il rischio che possa andare realmente via è concreto visti i precedenti?
"Sì perché basta guardare il passato a partire da Collina. Come lui anche Rosetti che prima della Uefa è andato in Russia. Stesso discorso per Rizzoli che ora è in America e prima ancora in Ucraina. Questo dunque è un rischio concreto perché se Rizzoli non è stato trattenuto con l'avvento di Baglioni e Trentalange si può pensare che anche una personalità come Orsato non trovi spazio".

Nicola Rizzoli, ex arbitro italiano oggi responsabile degli arbitri e del progetto VAR nel Campionato ucraino.
Nicola Rizzoli, ex arbitro italiano oggi responsabile degli arbitri e del progetto VAR nel Campionato ucraino.

Ma perché Collina, Rosetti e Rizzoli sono subito andati via dall'Italia?
"Io penso che l'AIA debba avere come centralità quella di dare un servizio di terzietà dove l'obiettivo sono sempre gli arbitri, davanti a tutto. C'è da dire però che se gli arbitri più forti di sempre vanno via a fine carriera evidentemente dati alla mano c'è un problema diverso".

Quale?
"Questo bisognerebbe chiederlo a chi nelle nomine non ha pensato ai vari Rosetti e Rizzoli, non vorrei che ci fossero dinamiche politiche elettive che sono al centro del progetto, quando invece il centro del progetto dovrebbe essere fatto da arbitri e uomini forti".

Gianluca Rocchi, attuale designatore arbitrale per i campionati di Serie A e Serie B.
Gianluca Rocchi, attuale designatore arbitrale per i campionati di Serie A e Serie B.

E il caso Rocchi invece, che contrariamente a loro è rimasto in Italia?
"Infatti Rocchi, nella scia di Rizzoli, ha cercato di essere al passo con i tempi e può portare solo cose positive, ma da solo non basta! Per questo auspico che anche Orsato possa rimanere perché credo che ad oggi, con tutte le novità del campionato e del calcio, abbiamo bisogno di profili come questi.

Il calcio è sempre in evoluzione e anche l'arbitraggio soprattutto adesso che sta prendendo piede la centralità del VAR e tutto quello che riguarda la nuova tecnica deve essere supportata da persone che hanno capacità ed esperienza recente e da grandi personalità che hanno rivestito quei ruoli".

La fuga dalle proprie Federazioni potrebbe succedere anche con altri arbitri internazionali d'Europa?
"Sì, potrebbe succedere secondo me e di certo Clattenburg è stato un precursore per quanto riguarda l'arbitraggio in Arabia e quindi anche con altri direttori di gara europei potrebbe succedere una cosa del genere".

Mark Clattenburg nel 2017 diede l'addio alla Premier per arbitrare in Arabia.
Mark Clattenburg nel 2017 diede l'addio alla Premier per arbitrare in Arabia.

A fronte di questo l'ingresso della Superlega potrebbe sconvolgere ulteriormente il mondo arbitrale europeo e italiano?
"Dobbiamo aspettare come va a finire ma c ‘è una certezza: senza arbitri non si gioca. Se ci fosse davvero una Superlega gli arbitri scelti sarebbero di sicuro i migliori arbitri italiani ed europei. È ovvio che non sappiamo dove li prenderanno, e il fattore economico in quel caso non sarà indifferente".

Quanto può influire sulla scelta di Orsato ciò che è accaduto all'AIA con il caso D'Onofrio-Trentalange?
"Io sono fuori dall'AIA da un po' ma sicuramente l'arresto del procuratore degli arbitri è stata una delle pagine  più brutte dell'arbitraggio. Sono sicuro che, essendo stato assolto, Trentalange sta preparando la propria squadra partendo proprio da Baglioni per le prossime elezioni; mi chiedo in questo progetto Orsato che ruolo avrebbe?".

Ci sono altri arbitri italiani oltre a Orsato che possono seguire eventualmente lo stesso percorso?
"Di certo l'Arabia va alla ricerca sempre di figure internazionali importanti, quindi se parliamo di figure del suo calibro sicuramente potrebbe accadere ma adesso la vedo utopositica che più di un arbitro possa andare lì. Orsato ha la squadra più forte al mondo quindi se dovesse andar via sicuramente qualche pezzo della squadra potrebbe seguirlo".

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