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Mondiali in Qatar 2022

Ore decisive per il ripescaggio ai Mondiali: mostrate le prove schiaccianti contro l’Ecuador

L’Ecuador ora trema dopo la presentazione di prove schiaccianti che potrebbero estromettere i sudamericani dai Mondiali in Qatar. Saranno ore decisive per la questione ripescaggio.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Ecuador estromesso dai Mondiali 2022 in Qatar per fare spazio al Cile. Ciò che sta accadendo in queste ore potrebbe riservare presto nuove importanti rivelazioni circa il ripescaggio della Nazionale di Vidal e compagni. Tutto è iniziato con l'esposto presentato dalla Federazione cilena alla FIFA per via della presunta falsa nazionalità di Byron Castillo. Il giocatore 23enne in realtà sarebbe colombiano e non ecuadoriano, il che costituisce un reato di falsa identità. Con Castillo in campo l'Ecuador ha giocato 8 partite conquistando 14 punti di cui 6 proprio contro il Cile nel doppio confronto. I cileni, che hanno concluso al settimo posto nella classifica sudamericana con 19 punti, rivorrebbero indietro questi 6 punti per portarsi a 25 balzando al quarto posto occupato proprio dall'Ecuador che invece aveva chiuso a 26.

Senza quei 6 punti la nazionalità ecuadoriana scivolerebbe a 20 punti, propio nella casella attualmente occupata dal Cile. Ma questa vicenda coinvolge anche Perù e Colombia. Per un probabilissimo scherzo del destino infatti, nonostante sia stato il Cile a dare vita a questa indagine della FIFA, le due Nazionali potrebbero beneficiare di questa situazione se solo la FIFA decidesse di eliminare completamente l'Ecuador dalla classifica punendolo con l'ultimo posto. A quel punto ad occupare il quarto posto che vale un posto diretto ai Mondiali, sarebbe il Perù di Lapadula con la Colombia che invece balzerebbe in quinta posizione giocandosi i playoff con l'Australia. Una vicenda che si è arricchita di nuovi scenari dopo la conferenza stampa di Eduardo Carlezzo, l'avvocato brasiliano che rappresenta il Cile davanti alla FIFA, il quale ha annunciato di avere tra le mani prove schiaccianti sulla falsa nazionalità di Castillo.

"Chiediamo che la FIFA applichi l'articolo 22 che darebbe all'avversario una vittoria per 3-0, e quello di applicazione immediata e automatica" tuona subito il legale del Cile nel corso della conferenza stampa ribadendo la tesi della Federazione suggerendo la strada migliore che dovrebbe prendere la FIFA. Carlezzo si dice pronto a ricorrere alla Camera d'Appello della FIFA se questa richiesta dovesse essere respinta e poi anche al Tas nel caso in cui anche la Camera rigettasse questa richiesta. L'avvocato brasiliano si rammarica solo di un aspetto di questa vicenda:

“Se avessimo presentato la denuncia a gennaio o dicembre, il Cile ne avrebbe beneficiato – ha aggiunto – Ma con l'imminente inizio dei Mondiali e con i gruppi formati e i biglietti venduti la decisione più semplice è tenere tutto così com'è". Una tesi che in effetti non fa una piega anche se comunque, nel caso in cui venisse accertata la colpevolezza dell'Ecuador, la FIFA dovrà comunque prendere un provvedimento: “Il Mondiale è macchiato se l'Ecuador dovesse andarci – ha dichiarato lo stesso legale del Cile – Sarebbe scandaloso se la FIFA non considerasse questo scenario. Raramente, io che ho portato quasi mille casi davanti alla FIFA, ci si imbatte in casi con un onere della prova come questo".

I documenti presentati dall'avvocato del Cile
I documenti presentati dall'avvocato del Cile

Nello specifico Carlezzo porta in conferenza stampa, e mostra ai presenti, prove schiaccianti che dimostrano proprio la veridicità delle ragioni che hanno portato il Cile a presentare questo ricorso alla FIFA. Prove contro Castillo che sarebbe a tutti gli effetti di nazionalità colombiana"Le irregolarità nella nostra richiesta sono dovute al falso certificato di nascita, alla falsificazione dell'età perché è nato il 25 luglio 1995 e utilizza il 10 novembre 1998, in Ecuador, ma in verità è nato in Colombia – ha aggiunto il legale – Vedremo il certificato e lo analizzeremo in dettaglio, ha delle incongruenze che non sono state segnalate da me.

Sono un narratore, non un interprete, come hanno detto gli stessi ecuadoriani". Carlezzo hai poi sottolineato un altro aspetto particolare di questa vicenda che sarebbe decisivo nelle indagini: "Le impronte del giocatore Byron Castillo non esistono e non sappiamo perché – ha detto ancora – Non è un problema da poco quando si analizza il certificato di nascita di una persona. Quel certificato è stato registrato solo nel 2012 e non ci sono le impronte. Come si fa a inserirlo solo dopo 14 anni, chiedo".

Il legale cileno ha presentato diversi documenti in conferenza stampa
Il legale cileno ha presentato diversi documenti in conferenza stampa

Lo scenario per il Cile è molto chiaro e le prove a favore di Carlezzo sembrano essere schiaccianti: "Abbiamo tutto il supporto e tutta la documentazione necessaria per pronunciarci in questo modo e presentare la relazione – aggiunge – In questo caso speciale di Byron Castillo noi, e personalmente io siamo andati a Tumaco (in Colombia ndr), sono andato nel paese dove abbiamo potuto ottenere le informazioni, immaginatevi”. Prove che diventano sempre più schiaccianti quando il legale aggiunge:

“Byron non ha un fratello, ha una sorella… Siamo riusciti a identificare tutta la sua famiglia – ha detto – La sorella di Byron è nata e vive a Tumaco, cosa che abbiamo potuto verificare dal suo account Facebook, che è pubblico. Byron Castillo è incorso in doppia identità, modifica dell'età e nazionalità". Il Cile è dunque deciso e sicuro di tutto: "La Federazione ecuadoriana ha riconosciuto nel 2017 che c'erano problemi nella documentazione di Castillo e lo ha tagliato fuori dalla Sub 20 – ha aggiunto – La Federazione è sempre stata a conoscenza di tutto ciò che riguardava la situazione di Byron Castillo". Lo scenario è dunque chiaro e la FIFA, una volta analizzata anche la difesa dell'Ecuador, sarebbe pronta già venerdì 10 giugno o al massimo la prossima settimana, a dare il suo primo verdetto e determinare quale sarà il risultato.

I documenti di Castillo che sarebbero stati falsificati
I documenti di Castillo che sarebbero stati falsificati

Sarà dunque la FIFA a stabilire eventualmente, nel caso in cui decidesse di riconoscere la colpevolezza dell'Ecuador, quale Nazionale potrà prendere il suo posto ai Mondiali in Qatar. L'articolo 6 del regolamento FIFA alla voce "Sostituzione" è sempre quello di riferimento e parla apertamente di discrezionalità: "Se una qualsiasi associazione si ritira o viene esclusa dalla competizione, la FIFA deciderà sulla questione a sua esclusiva discrezione e intraprenderà qualsiasi azione si ritenga necessario". In sostanza, sarà la FIFA a decidere i criteri da seguire per il ripescaggio. Spettatrice interessata è ovviamente anche l'Italia che spera di poter usufruire del ripescaggio proprio in virtù della discrezionalità della FIFA sulla scelta.

Gli azzurri sarebbero la prima Nazionale con il ranking più alto a non far parte dei Mondiali e per questo in pole nel caso in cui l'organo calcistico mondiale decidesse di optare per una soluzione a favore dell'Italia. C'è però da dire che le speranze sono ridotte praticamente a zero per la Nazionale di Roberto Mancini, spiegate proprio dal presidente della Federcalcio Gabriele Gravina: "L’Europa ha 13 posti disponibili e li ha occupati, se si libererà un posto in Sudamerica andrà una nazionale sudamericana, se si libererà in Asia andrà un'asiatica. Abbiamo sentito la Fifa per darci un momento di ebbrezza, la risposta è stata assolutamente negativa".

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