Onana titolare, Handanovic fa un discorso intenso nello spogliatoio dell’Inter: è la svolta
"Un valore aggiunto in campo e fuori". E ancora: "Solo così si va avanti e si prosegue in questo cammino". Le parole di Simone Inzaghi a corredo del discorso fatto da Samir Handanovic alla squadra, prima della gara col Sassuolo, tracciano la strada. Fanno da spartiacque. Spiegano molto di come nello spogliatoio interista si viva questo momento di difficoltà tra campionato e Champions.
Due vittorie (col Barça e oggi col Sassuolo a Reggio Emilia grazie a una doppietta di Dzeko) sono state ossigeno puro per i nerazzurri. Aiutano a distendere in nervi, a rasserenare gli animi, a ricaricare le batterie in vista dell'ennesimo banco di prova. Mercoledì prossimo, in un Camp Nou infuocato anche alla luce delle forti polemiche scaturite dalla mancata chiamata del Var sul mani di Dumfries, serviranno personalità e compattezza di squadra per riuscire nell'impresa. Per far sì che gli ottavi di finale non siano solo un miraggio.
È in questo clima che spicca la figura del portiere sloveno. Ha voluto dare il buon esempio. Ha parlato da capitano, nonostante la fascia fosse sul braccio di D'Ambrosio perché sapeva già che avrebbe fatto panchina. Ha fatto un passo indietro per il bene del gruppo e lasciato che Onana ne facesse un altro in avanti. Hanno risposto entrambi "presente", sia pure con ruoli differenti. Lui da leader saggio, l'altro a fare il proprio dovere tra i pali. Può essere finalmente questa la svolta della stagione all'insegna di quell'equilibrio finora mancato.
Handanovic ha incoraggiato i compagni (a cominciare proprio dall'estremo difensore ex Ajax) toccando le corde giuste, quelle che solo un ‘vecchio' di spogliatoio sa far vibrare. È anche così che si fa la differenza. Ci si guarda negli occhi e insieme si trova il coraggio. Tutti, nessuno escluso, che siano titolari oppure no. Non importa, conta la forza del gruppo.
E dalla panchina – come aveva già fatto in occasione della sfida di Coppa coi catalani – l'estremo difensore ha dato la carica alla sua maniera, vivendo con molta intensità la gara, una sorta di motivatore aggiunto al fianco del tecnico. Anche questo è stato un segnale molto chiaro. "Onana ha fatto la partita che mi aspettavo – il concetto espresso dall'allenatore -, si è confermato dopo la Champions League. È un portiere dalle qualità importanti, mi ha dimostrato che può già giocarsi il posto tranquillamente con un campione come Handanovic".
In situazioni del genere non esistono seconde linee e le parole del tecnico a DAZN ribadiscono il concetto: "Anche quelli che sono entrati oggi ci hanno dato una mano incredibile – ha aggiunto Inzaghi -. Sono stati bravissimi perché eravamo stanchi in quel momento e siamo saliti di tecnica. Con quei venticinque minuti di qualità abbiamo vinto la partita".
Un passo alla volta, un match dopo l'altro. Il calendario non dà soste né permette amnesie. Non bastano le gambe, serve che testa fredda e cuore caldo siano connessi. Il resto è nella forza volontà e nel carattere. "Abbiamo visto un’Inter che ha avuto tantissima voglia di vincere e quello ha superato la stanchezza fisica e mentale dopo il martedì intenso che abbiamo avuto".
Un punto di ripartenza ma per spazzare via del tutto i nuvoloni grigi della crisi è necessario dare continuità. Inzaghi lo sa. "È l’inizio, sono due vittorie che fanno morale, ma è un momento delicato e importante – ha concluso il tecnico -, con poche rotazioni soprattutto in attacco, per cui dobbiamo recuperare forze ed energie".