Onana nuovo portiere dell’Inter: il riscatto dopo la pillola che “poteva distruggere una carriera”
André Onana è un nuovo giocatore dell’Inter. Il club nerazzurro ha messo a segno un altro colpo a parametro zero dopo l'arrivo di Hakan Calhanoglu la scorsa estate: il 26enne portiere del Camerun ha firmato un contratto di 5 anni con il club di viale della Liberazione e farà parte della rosa di Simone Inzaghi dalla prossima stagione.
"Nel calcio non c’è umanità. Per molti noi calciatori siamo dei robot e non abbiamo il diritto di fallire". Onana è uno di quei calciatori che non si nasconde e dice spesso quello che pensa. Lo ha sempre fatto sia per questioni tecniche che per altre più personali, come la squalifica per doping che lo ha toccato a ottobre 2020.
Il portiere camerunese dell'Ajax la sera prima era rientrato dalla trasferta di Champions League a Bergamo, dove gli olandesi avevano pareggiato 2-2 con l’Atalanta, e aveva un forte mal di testa: in cucina trova una pillola simile a quelle che prende di solito e non ci pensa su due volte. Dopo la seduta di allenamento viene chiamato per un test antidoping, di routine e risulta positivo. Il numero uno dei lancieri viene squalificato per dodici mesi ma c'è una parte della storia che rende tutto singolare: i tribunali hanno riconosciuto che non fu vero doping, visto che Onana aveva assunto per sbaglio una pillola post-gravidanza della moglie.
Si trattava del Lasimac, un diuretico a base di Furosemide, che era prescritto alla sua dolce metà dopo il parto. Il racconto di Onana di quella notte e del periodo successivo in un'intervista al quotidiano spagnolo Marca: "Ricordo ancora la notte in cui ho preso il Lasimac al posto del Litacol. Erano due medicinali molto simili, due pillole marroni da 40 milligrammi. È incredibile pensare che un oggetto così piccolo possa rovinarti la carriera e la vita fino a questo punto. […] Anche la Uefa ha riconosciuto che si è trattato di uno sbaglio del tutto involontario, che la pillola che ho preso non aiuta a migliorare le prestazioni. Ma purtroppo il calcio e la vita non sono facili: gli errori determinano delle sanzioni e ho dovuto pagare per ciò che ho fatto, anche se non di proposito".
A giugno del 2021 la corte arbitrale per lo sport ha ridotto la condanna a nove mesi e il portiere è tornato in campo il 24 novembre del 2021 contro il Besiktas in Champions League ma al giornale inglese The Guardian Onana ha raccontato cosa vuole dire essere squalificato per doping un calciatore: "Quando sei squalificato non puoi mettere piede sul campo di allenamento del club, non puoi entrare nello spogliatoio. Noi, l’Ajax, siamo stati campioni della lega. Avevo giocato il 60% delle partite e non ho potuto nemmeno festeggiare. Appena lo abbiamo saputo, abbiamo messo insieme una squadra. Sette persone. Non è facile trovare un allenatore che non lavori. Trovi il tuo psicologo, un preparatore atletico, un fisioterapista, un nutrizionista, un posto dove lavorare, vivere. Sono andato a Salou (in Spagna). Devi concentrarti su ciò che è importante, le persone che ami e che ti amano, e prepararti nel miglior modo possibile".
Anche la riduzione della squalifica da dodici a nove mesi per Onana era una pena sproporzionata ma l'ha accettata con più serenità rispetto alla prima: "È stato scandaloso, anche perché un portiere non deve correre, e quindi non aveva senso che ricorressi al doping. Il tribunale si è reso conto di ciò, ma esiste una legge da far rispettare".
Il portiere del Camerun sia al Guardian che a The Players Tribune ha raccontato come la sua vita sia cambiata dopo quell'episodio e in che modo si venga percepito dagli altri nonostante sia stata riconosciuta l'involontarietà dell'errore: "Il calcio volta le spalle. Stavo solo cercando di sopravvivere, tornare al meglio. Cerchi di vedere sempre il lato positivo. Ma a volte non puoi. Da portiere è difficile: tu te ne vai, gioca qualcun altro. Ci sono momenti in cui pensi di arrenderti. Sono stato fortunato: ho brave persone attorno a me. Ma se sei solo, ti arrendi. È anche il modo in cui sei percepito. Sei un ‘dopato’: sei un ‘tossicodipendente’. Come lo spieghi ai tuoi genitori che sei risultato positivo quando non hai mai fumato o bevuto?. La polizia mi ha fermato in Belgio. Mi hanno riconosciuto. Hanno perquisito l’intera macchina. Ho sentito uno si loro dire: ‘Questo prende un sacco di droghe'".
In un'intervista a Goal Onana guarda al futuro con ottimismo e vuole solo dimenticare questo brutto episodio: "[…] Sono stato punito e ora voglio solo dimenticare. È una parte oscura della mia vita. È importante che i ragazzi facciano attenzione, perché nella vita possono accadere cose così. Non è stato facile passare attraverso tutto questo. Ma a me sono sempre piaciute le sfide. Questa era una delle più grandi: tornare più forte. Ce l'ho fatta: sono tornato in forma, anche mentalmente, più forte che mai. E ne sono orgoglioso".