Como denunciato all’Uefa dai Wolves dopo l’offesa razzista a Hwang: l’amichevole finisce in rissa
In un'amichevole estiva un calciatore viene espulso per aver sferrato un pugno a un avversario, che aveva usato parole razziste per un compagno di squadra del calciatore espulso. Una situazione totalmente assurda, che si è verificata a Marbella dove sono scese in campo, lunedì 15 luglio, il Wolverhampton e il Como, che hanno giocato un'amichevole a porte chiuse. I Wolves hanno denunciato l'accaduto alla Uefa, il Como ha pubblicato un comunicato in cui spiega, dal proprio punto di vista, i fatti, condannando in modo pieno il razzismo.
In Wolves-Como l'insulto razzista a Hwang
L'ambiziosissimo Como dei fratelli Hartono, che ha tra i soci Thierry Henry e in panchina Cesc Fabregas, è volato in Spagna, precisamente a Marbella, dove sta svolgendo il ritiro pre-campionato e contestualmente disputa anche delle gare amichevoli. E lì, in Spagna, c'è stato l'incontro con i Wolves, storica squadra di Premier League. La partita si è chiusa con il punteggio di 1-0 per gli inglesi, fin qui non ci sarebbe stato niente da segnalare, per quella che sarebbe dovuta essere un'amichevole come tante.
E invece no. Perché nel secondo tempo è stato espulso il portoghese Daniel Podence, che al 69′ ha visto l'arbitro dell'incontro sventolargli il cartellino rosso. Podence, che poche settimane fa ha vinto la Conference League con l'Olympiacos, è stato espulso perché a metà ripresa si è scatenata una rissa a causa di un epiteto razzista pronunciato da un difensore del Como nei confronti del calciatore coreano Hwang.
I Wolves denunciano l'accaduto alla Uefa
Dopo la partita è stato il tecnico del Wolverhampton, O'Neill, a spiegare l'accaduto: "Channy ha sentito un commento razzista ed è davvero brutto. Ne ho parlato subito con lui, ho chiesto se voleva far uscire la squadra dal campo o se voleva uscire lui stesso, ma lui era desideroso che la squadra continuasse e facesse il lavoro di cui aveva bisogno. È davvero deludente che sia successo, che dobbiamo parlarne e che abbia avuto un impatto sul gioco: non è l'ideale e cose del genere non dovrebbero accadere. Lui è davvero deluso, ovviamente, e comprensibilmente. Sono orgoglioso del fatto che abbia voluto continuare e mettere la sua squadra al primo posto in un momento difficile per lui. Channy stanno bene e avrà tutto il nostro supporto".
Il Wolverhampton ha fatto sapere che ha presentato un reclamo formale alla Uefa. Va sottolineato, inoltre, purtroppo, che non è la prima volta che l'attaccante Hwang subisce offese razziste: era accaduto esattamente due anni fa durante un'amichevole pre-campionato con il Farense.
Il Como condanna il razzismo e spiega cosa è successo in campo
Dopo molte ore il club lariano con un comunicato ha innanzitutto condannato con forza il razzismo e poi ha spiegato cosa è successo in campo diffondendo di fatto le parole dette nei confronti di Hwang: "Il nostro club non tollera il razzismo e condanna ogni forma nella maniera più forte possibile. Abbiamo parlato con il difensore in questione per capire cosa è stato detto. Ci ha detto che il commento che ha fatto al suo co-difensore è stato "ignoralo, pensa di essere Jackie Chan". Avendo parlato a lungo con il nostro giocatore, siamo certi che questo fosse in riferimento al nome del giocatore, e ai continui riferimenti a "Channy" fatti dai suoi stessi compagni di squadra in campo (Channy è il nickname del calciatore coreano Hwang ndr.). Per quanto riguarda la nostra società il nostro giocatore non ha detto nulla in modo dispregiativo. Siamo delusi dal fatto che la reazione di alcuni giocatori dei Wolves abbia ingigantito l'incidente a dismisura".