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Odio e amore tra Conte e la Juve: “Ho aperto il ciclo di 9 scudetti e l’ho interrotto con l’Inter”

Nella prima intervista da allenatore del Tottenham c’è un passaggio delle parole di Antonio Conte che non passa inosservato. Le storie tese con la Juventus hanno scandito gli ultimi anni della sua esperienza in Italia: da tecnico dell’Inter s’è tolto lo sfizio di stoppare quel ciclo vincente che “io stesso avevo iniziato”.
A cura di Maurizio De Santis
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La prima intervista di Antonio Conte da allenatore del Tottenham è come togliere un sassolino dalla scarpa e lanciarlo alle spalle. Le storie tese con la Juventus hanno scandito gli ultimi anni della sua esperienza in Italia: da allenatore dell'Inter s'è tolto lo sfizio di riportare il titolo tricolore dopo Mourinho e la stagione magica del ‘triplete', fare lo sgambetto ai bianconeri, stoppandoli sul più bello, a un passo dal traguardo dei dieci scudetti consecutivi conquistando il titolo con i nerazzurri contro la squadra che aveva in rosa Cristiano Ronaldo.

Ha vinto, s'è fatto riconoscere una buonuscita di 7 milioni di euro (versata per intero perché ha firmato per una società estera) e adesso ha strappato un contratto fino al 2023 da circa 15 milioni a stagione. "Ho giocato 13 anni nella Juventus vincendo tutto – le parole del neo allenatore ai canali del club Spurs -. Ci sono tornato da allenatore aprendo un ciclo che ha permesso ai bianconeri di conquistare 9 scudetti. Ho iniziato questo ciclo e poi l'ho interrotto vincendo da allenatore dell'Inter".

L'ex ct della Nazionale si presenta parlando del passato e di se stesso. In Inghilterra hanno buona memoria di lui per quanto fatto al Chelsea. Ne conoscono metodi di allenamento e approccio martellante (c'è l'ex bianconero, Fabio Paratici, che ha gli ha aperto la strada) che porterà con sé anche tra le fila degli Spurs. Ha assistito ai primi allenamenti della squadra che finora ha solo sfiorato poi quando arriverà il momento di fare sul serio cambierà tutto.

Parla di "formazione competitiva, che lotta sul campo" come obiettivo per guadagnare il rispetto dei tifosi. E chiarisce perché nell'estate scorsa ha detto no all'offerta ricevuta dopo aver chiuso l'esperienza con l'Inter. "Non era il momento giusto per iniziare una nuova esperienza, ho preferito godermi del tempo con la mia famiglia". Intanto, s'è tenuto impegnato nelle vesti di opinionista a Sky Sport, una collaborazione per commentare le gare di Champions che aveva una postilla molto chiara: sarebbe terminata nel momento in cui avrebbe firmato con un club.

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