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Boom di contagi nel calcio turco: tra Besiktas e Erzurumspor 19 positivi al Covid

Il calcio turco è pronto a ripartire tra il 12 giugno (Serie A) e il 19 giugno (Serie B) ma sulla ripresa della stagione pesa l’incognita dei contagi da Coronavirus. Le ultime notizie non sono buone a causa del focolaio scoperto nel Besiktas e nel Buyuksehir Belediye Erzurumspor: in totale sono 19 i casi di positività.
A cura di Maurizio De Santis
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Diciannove casi di positivi al Coronavirus nel calcio turco. Due i club interessati, tra cui quello più noto il Besiktas che milita nella Superlig (il massimo torneo): la società di Istanbul ha annunciato questa mattina che 8 suoi membri (senza specificare se si tratti di atleti oppure altri tesserati) sono risultati contagiati dal morbo. La federazione, che ha annunciato di essere pronto a tornare in campo per terminare la stagione, adesso fa i conti con l'esito degli esami diagnostici e con l'elevato rischio di infezioni. La data cerchiata in rosso in calendario è il 12 giugno, quando dovrebbe esserci il nuovo fischio d'inizio del torneo, ma il focolaio scoperto nella capitale e nel Buyuksehir Belediye Erzurumspor fa riflettere.

La situazione nella società che gioca in Serie B è preoccupante a giudicare dalle ulteriori notizie raccolte sulla vicenda: altre 12 persone in sospette condizioni sono state condotte in ospedale affinché venga praticato loro un secondo test. La domanda sorge spontanea: sarà mai possibile vedere la squadra ai nastri di partenza? La ripresa della seconda divisione turca è fissata per il 19 giugno (una settimana dopo la Serie A) e certezze al momento non è possibile darne nonostante la ferma intenzione da parte della federazione di ricominciare con l'avallo delle autorità politiche.

Come si stanno attrezzando le squadre? Le misure di sicurezza e tutela della salute sono molto rigorose: oltre alle norme sull'igiene personale e le raccomandazioni da seguire per la condivisione degli ambienti da parte del "gruppo squadra", c'è chi come il Besiktas ha fatto ricorso anche al mezzo tecnolgico. Una volta entrati nel centro sportivo, prima di entrare nella struttura, tutti i tesserati devono passare attraverso una sorta di "cabina-doccia disinfettante" che vaporizza sugli abiti del disinfettante non tossico. Una misura che, alla luce degli ultimi sviluppi, non è bastata.

In Turchia non ritengono ostativa né particolarmente pericolosa la tendenza indicata dall'ultimo bollettino: nel Paese si registrano oltre 143 mila casi di persone contagiate dal Covid-19 e circa quattromila morti.

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