Nuovo decreto, stop agli allenamenti prolungato fino ad almeno il 27 aprile
La domanda è sempre la stessa. Anzi, sono due: riprenderà la Serie A? E quando? Si ripete ciclicamente, in media dopo ogni annuncio/conferenza del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sulla situazione di "lockdown" in cui versa l'Italia perché non c'è altro modo per il momento di contrastare l'ondata dei contagi da Coronavirus. La notizia del prolungamento delle misure restrittive fino al termine del mese di aprile alimenta l'incertezza sui tempi e sulle ipotesi filtrate nei giorni scorsi. La più plausibile fa riferimento alla possibilità che nella cosiddetta "fase 2" rientrino anche le società sportive così da poter richiamare nei centri sportivi i tesserati e – seguendo un protocollo sanitario molto rigido – programmare tabelle di allenamento in vista del nuova partenza del campionato.
Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha parlato dell'argomento nell'intervento a RadioRadio, fornendo dettagli ulteriori rispetto a quanto emerso dalle recenti assemblee. Uno in particolare, la data del 27 aprile (al massimo fino al week-end del 1° maggio) quale termine ultimo (forse) per il blocco agli allenamenti.
Sono costantemente in contatto con il ministro Spadafora – ha ammesso il numero uno dello sport italiano -. Suppongo, e credo di non sbagliarmi, che il Dpcm in preparazione da parte del governo proprio in queste ore confermi il blocco degli allenamenti. Fino a quando? Almeno fino al 27 aprile, oppure fino al week-end del primo maggio.
Altro tema caldo delle ultime settimane: cosa succede se è impossibile terminare la stagione? A chi verrà attribuito il titolo? È possibile addirittura nell'albo d'oro la casella del 2020 resti vacante? Malagò evita il tranello e non si sbilancia.
Non dipende da me l'eventuale assegnazione dello scudetto in caso di sospensione del campionato – ha aggiunto -. A decider esarà solo il consiglio federale. Ho una mia idea ma preferisco non parlarne perché c'è il rischio di sollevare solo polemiche su una questione che non è di mia competenza.
