Non solo il cuore, Maradona sepolto senza fegato e reni: sono conservati in formaldeide
La rivelazione che Diego Armando Maradona è stato sepolto senza cuore dopo la sua scomparsa avvenuta il 25 novembre dello scorso anno ha ovviamente avuto ampia eco in Argentina. È stato il medico e giornalista Nelson Castro a raccontare che l'organo cardiaco del Diez è stato asportato prima della sepoltura allo scopo di studiarlo per accertare le cause della sua morte. La circostanza ha trovato successiva conferma: il corpo di Maradona è rimasto senza cuore dal giorno della sua fine.
Secondo quanto riferisce Infobae, il cuore del fuoriclasse argentino è stato espiantato quello stesso 25 novembre del 2020, nell'operazione autoptica che si è svolta tra le 18 e le 22. Ma in quella circostanza furono rimossi anche altri organi del Pibe, fegato e reni, per studiarli più nel dettaglio. Una procedura comune nei casi in cui le ragioni della morte di una persona non sono del tutto chiare. La giustizia argentina ha già stabilito dove saranno conservati quegli organi e per quanto tempo.
Secondo i documenti dell'autopsia, si è deciso di estrarre questi organi perché erano quelli che potevano fornire il maggior numero di informazioni per determinare la causa della morte di Maradona. Nelle foto e nei video che integrano la documentazione autoptica – supporti che sono riservati e custoditi dai pubblici ministeri che indagano sul caso – si osserva il momento preciso in cui viene effettuata l'operazione e si può vedere che gli organi asportati vengono posti in contenitori con formaldeide per garantirne la conservazione.
Il 2 dicembre poi, esattamente una settimana dopo la morte di Maradona, quegli organi sono stati trasferiti al Dipartimento di Anatomia Patologica della Soprintendenza Scientifica della Polizia della provincia di Buenos Aires. Era lì infatti che doveva essere effettuato lo studio degli organi alla ricerca di particolari caratteristiche o anomalie che fornissero dati sulla morte. Quella mattina – svela Infobae – Cosme Iribarren e Laura Capra, due dei PM che hanno lavorato al caso, si sono recati in quel dipartimento, situato a La Plata, per certificare che tutto si fosse svolto correttamente.
Peraltro intorno al luogo dove erano stati portati cuore, fegato e reni di Maradona c'era un grande spiegamento di forze di polizia, con checkpoint e cordoni di protezione: un rapporto di intelligence infatti aveva avvisato che nei social network e in diverse aree legate agli ultras del Gimnasia La Plata – l'ultima squadra allenata da Diego – si parlava di assaltare il dipartimento per trafugare il cuore di Maradona e conservarlo come trofeo. Attacco poi abortito perché davvero troppo temerario.
Le analisi hanno specificato che il cuore di Maradona pesava 503 grammi, quasi il doppio di quello che pesa in una persona sana. Questa è stata un'informazione fondamentale utilizzata dai consulenti medici della procura per determinare che la morte del campione argentino fosse avvenuta per insufficienza cardiaca. Inoltre sono state trovate diverse cicatrici a seguito di diversi micro infarti di vecchia data. "Quello che è successo al cuore di Diego è comune. Gli organi che interessano la causa vengono solitamente rimossi in modo che possano essere studiati. A volte questo studio richiede diversi giorni, ma non si può tenere il corpo finché non si è finito di analizzarlo e poi restituirlo all'intera famiglia. Quello che di solito si fa è consegnare il cadavere così com'è. In genere queste cose non si dicono perché non sono piacevoli per la famiglia", è la spiegazione degli inquirenti.
Il protocollo indica che gli organi di Maradona che sono stati asportati saranno conservati per i prossimi 10 anni nella formaldeide. "La cosa che succede di solito è che dopo quel lasso di tempo diventano un residuo, perché non interessano più ai fini di nessuna causa, anche se in questo caso probabilmente verrà inviata una richiesta speciale per preservarli vista l'importanza simbolica del cuore di Maradona", dice a Infobae una fonte con accesso al procedimento. Per tutti questi anni, il cuore di Diego sarà custodito e protetto nel Dipartimento di Anatomia Patologica che appartiene alla Polizia di Buenos Aires. Lo stadio del Gimnasia dista soltanto 300 metri: è lì che quel cuore ha vissuto da vivo gli ultimi sussulti di una esistenza troppo breve.