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Non solo i 20 milioni a Raiola per Donnarumma: in Serie A i procuratori costano 140 milioni l’anno

La richiesta di ‘commissioni’ (si parla di 20 milioni) da parte di Mino Raiola per il rinnovo di Donnarumma al Milan ha riportato alla luce l’annoso problema degli “oneri accessori” che gli agenti richiedono per le trattative da portare in porto. Solo nell’anno solare 2020, in piena pandemia, i 18 club di Serie A hanno speso circa 140 milioni alla voce ‘procure’
A cura di Alessio Pediglieri
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Non solo Gigio Donnarumma, ma anche – e soprattutto – Mino Raiola è entrato nei radar dei tifosi rossoneri che puntano l'indice sul procuratore del portiere del Milan, con cui il club sarebbe entrato in forte contrasto. La sua richiesta di ‘commissioni' per i famosi "oneri accessori" che gli agenti chiedono nelle trattative più importanti, sarebbero infatti il primo problema che ha costruito il muro tra l'estremo difensore e la società rossonera oramai lontanissimi da una intesa. Divario certificato anche dall'acquisto di Mike Maignan, alle visite mediche e pronto a sottoscrivere un contratto da 5 anni a 3 milioni di euro.

Mino Raiola avrebbe richiesto al Milan per la trattativa Donnarumma e il suo prolungamento in rossonero, commissioni pari a 20 milioni di euro. In pratica, lo stesso prezzo che il club è andato a spendere per il portiere del Lille (18 milioni) con la garanzia però di avere un giocatore per cinque anni e con un ingaggio molto più ridotto. Una posizione che ha fossilizzato il Milan ad un'ultima offerta senza rilanci, davanti alla quale sia Donnarumma che il suo entourage non hanno ancora dato risposta. Ma il ‘problema' non è il solo Raiola: conti alla mano, le società di Serie A spendono ogni stagione fior di milioni in procuratori.

Nell'anno solare 2020 i 18 club di Serie A hanno "investito" circa 140 milioni di euro per pagare gli agenti dei giocatori con cui hanno stretto trattative. Sono conti che sono stati diffusi dalla Federcalcio italiana, in un registro che racchiude club per club, le spese relative agli "oneri accessori". E' stato registrato un calo significativo rispetto al 2019 (187 milioni complessivi, -47 mln risparmiati) e il il 2018 (totale 171 mln, -31 mln) ma sono spese pur sempre elevate.

Nel dettaglio del documento FIGC, è stata la Juventus a pagare maggiormente superando i 20 milioni, davanti alla Roma (poco più di 19) al Milan (14) e al Napoli (12). Più attenta l'Inter di Suning ("solamente" 9 milioni). Nella nota, si evidenzia però che anche in Serie cadetta, le cose non cambiano di molto: l'Empoli ha speso 5,5 milioni, seguito dal Monza (2,2) e dalla Spal (1,6).

In periodo di pandemia, con le problematiche che hanno portato a spalmare stipendi dei tesserati e a rinunciare a premi vittoria pur di far quadrare i conti – ma anche con il nuovo corso (al momento posto in stand by) del FPF –  gli agenti continuano ad incidere sui bilanci dei club, fin troppo. C'è, di fondo un contenzioso con la FIFA che risale a qualche anno fa quando il massimo vertice del calcio mondiale aveva paventato la decisione di porre un ‘salary cap‘ agli agenti, che – ovviamente – si sono mossi in protesta.

Sul fronte ‘commissioni', la FIFA ha un piano ben delineato: stabilire un tetto pari al 10% dei conguagli per gli agenti dei club cedenti, al 3% dello stipendio dei calciatori sia per gli agenti dei club acquirenti che per gli agenti dei calciatori e un limite sulle rappresentazioni multiple. Inoltre, in questo periodo si starebbe delineando anche un organo dedicato alla questione, l' "Agent Chamber", una camera chiamata a vigilare sulle operazioni di agenti e intermediari, all'interno della FIFA stessa, che potrebbe partire in estate.

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