“Non mi inginocchierò più contro il razzismo”: Marcos Alonso spiazza Tuchel e il Chelsea
Una decisione improvvisa che ha colto di sorpresa il Chelsea e anche Thomas Tuchel. Marcos Alonso ha deciso che non si inginocchierà più prima del calcio d'inizio di una partita. Il gesto, che anche durante gli Europei aveva fatto discutere molto, è nato come forma di protesta contro il razzismo e come simbolo di vicinanza per il movimento Black Lives Matter che combatte proprio qualsiasi tipo di discriminazione razziale. L'ex esterno sinistro della Fiorentina ha voluto sottolineare questa sua decisione precisandone i motivi in un'intervista rilasciata a Sky Sports UK.
Lo spagnolo ha infatti dichiarato che indicherà invece lo stemma della Premier League "No Room for Racism" sulla manica come forma alternativa per combattere il razzismo. Marcos Alonso ha detto che il gesto di inginocchiarsi stia "perdendo forza". "Sono completamente contro il razzismo e sono contro ogni tipo di discriminazione, e preferisco solo mettere il dito sullo stemma dove dice no al razzismo, come fanno in altri sport e nel calcio in altri paesi – ha detto Alonso – Preferisco farlo in questo modo e, naturalmente, dire molto chiaramente che sono contro il razzismo e rispetto tutti".
Marcos Alonso ha preso questa decisione dopo Zaha
Una decisione a sorpresa che ha spiazzato il Chelsea, Thomas Tuchel e anche la Premier. Da quando il campionato è ripreso nell'estate del 2020 dopo una pausa forzata dal coronavirus, i giocatori, i funzionari e lo staff si sono inginocchiati prima del calcio d'inizio per mostrare sostegno al Black Live Matter. Marcos Alonso è il secondo giocatore in Inghilterra a prendere questa decisione dopo l'attaccante del Crystal Palace Wilfried Zaha. Quest'ultimo aveva invece affermato che quella forma di protesta, in quel modo, fosse "degradante".
Alonso, che ha parlato con i media dopo la vittoria del Chelsea sul Tottenham domenica, ha detto di non aver parlato della sua decisione con nessuno dei suoi compagni di squadra del Chelsea, molti dei quali sono stati vittime di abusi razziali: Reece James, Antonio Rudiger, N'Golo Kante e Romelu Lukaku. "No, non ne abbiamo parlato – ha detto Alonso – Siamo negli spogliatoi e siamo come una famiglia. Ho un ottimo rapporto con tutti, amo tutti e fino ad ora non ne abbiamo parlato. Non credo ce ne sia bisogno, ma, naturalmente, se dovrò farlo, dirò la stessa cosa che ho appena dichiarato e non credo che ci saranno problemi".
Tuchel non ne fa un dramma: "È una sua decisione e la rispettiamo"
Tuchel ha dichiarato di non essere sorpreso la questa decisione. "La cosa più importante è che conosco Marcos personalmente e mi fido lui al 100 per cento che è assolutamente impegnato contro il razzismo e ogni sua forma". Un pizzico di delusione per il fatto di dover vedere in campo solo 10 giocatori su 11 della squadra in ginocchio. "Abbiamo preso la decisione di metterci in ginocchio insieme. Forse ci vuole una nuova azione per spezzare quella che può sembrare una routine – ha detto l'allenatore – Ma è chiaro che tutti vogliamo fare il massimo contro il razzismo e opporci ad esso".
L'allenatore dei Blues torna sulla questione Marcos Alonso: "Ha preso la sua posizione. È un adulto, una persona responsabile. Questa è una sua decisione, la accettiamo, ha dato le sue ragioni e da qui la discussione può finire". Nessuna opposizione da parte di Tuchel nei confronti del suo giocatore: "Il punto di vista di Marcos è che non può diventare normale quel gesto – aggiunge il tecnico – Quello che dovrebbe essere normale è che siamo contro il razzismo. Capisco che Marcos pensi che ci sia sempre altro da fare, ma dobbiamo farlo nelle nostre possibilità dando sempre l'esempio".