Non ci fu frode nel trasferimento di Neymar al Barcellona: la Procura ha ritirato tutte le accuse
Alla fine sono state ritirate tutte le accuse nel processo per corruzione e frode contro Neymar e gli altri imputati, relativamente al trasferimento dl giocatore nel 2013 al Barcellona. Il procedimento in corso, al tribunale di Barcellona, riguarda presunte irregolarità ma non è stato accertato alcunché: la svolta sul caso è arrivata nella giornata di venerdì 28 ottobre con le dichiarazioni del Pubblico Ministero che ha confermato la volontà di "ritirare l'accusa contro tutti gli imputati e per tutti i fatti". Si arriva così alla conclusione, sette anni più tardi dalla presentazione della causa (2015) e da nove dai presunti reati contestati (2013).
Tutto era nato con la denuncia presentata dal fondo di investimento brasiliano, il Fondo "DIS Esportes e Organizaço de Eventos LTDA", ente che possedeva fino al 40% dei diritti economici di Neymar, e che aveva dato vita ad un processo per presunti illeciti con la richiesta di due anni di reclusione per l'attaccante brasiliano, oggi al PSG, nonché 7 anni di reclusione per i genitori di Neymar che furono parte integrante del trasferimento del figlio al club catalano.
In questo processo erano implicati anche gli ex presidenti del Barcellona, Sandro Rosell e Josep María Bartomeu, per i quali si erano richiesti fino a cinque anni di carcere. Gli atti criminosi erano uno di corruzione tra privati e un altro di frode. La prima parte del processo si era conclusa con una condanna penale per il Barcellona paria a 5,5 milioni a seguito degli accertamenti di colpe e irregolarità fiscali. Ma con la nuova decisione della Procura si indica che, dopo quanto sentito dagli imputati chiamati a testimoniare, si è ritenuto che non vi sia stato reato, quindi tutti gli imputati sono stati prosciolti.
Una decisione che può condizionare la sentenza conclusiva di assoluzione da tutti i reati contestati, essendo la Procura la principale accusa. Rimarrebbe solamente il DIS, il fondo di investimento che gestiva parte degli interessi di Neymar. Tutto era nato a a seguito dell'impossibilità di certificare la reale natura economica del passaggio del brasiliano dal Santos al Barcellona (tra i 57 milioni effettivamente dichiarati e gli otre 100 che il Fisco spagnolo avrebbe invece calcolato). Non solo: in ballo ci sarebbero stati anche i famosi emolumenti elargiti alla famiglia di Neymar perché accettasse la destinazione azulgrana. Cifre su cui il Fondo DIS ha sempre richiesto una percentuale mai ottenuta.